Trento, 28 dicembre 2022. - di Claudio Taverna
I frignoni o piagnoni dell'antifascismo sono sempre in azione..... il 26 dicembre scorso è ricorso il 76simo anniversario della fondazione del MSI. L'ho ricordato io stesso dalle colonne di TrentinoLibero, avendo avuto l'onore e il privilegio di rappresentarlo per trent'anni nelle istituzioni democratiche e di essere stato a lungo segretario della Federazione trentina.
Con "buoni" Maestri come il dottor René Preve Ceccon, stimatissimo consigliere regionale per 4 legislature, e l'on. Giorgio Almirante, storico segretario nazionale del MSI, ho imparato, a proposito del fascismo, dalla felicissima sintesi di Augusto De Marsanich "non rinnegare, non restaurare", la natura ideale-politica-programmatica del MSI e la sua missione di pacificazione nazionale dopo gli anni della guerra civile.
Ai frignoni dell'antifascismo in s.p.e. che si riempiono la bocca ad ogni piè sospinto di essere i soli, autorevoli, interpreti e difensori della Costituzione che la "Carta" è esplicitamente "antifascista" solo nella XIIesima disposizione transitoria finale: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dalla entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.».
Anzi, ho scritto (e detto più volte nelle assemblee democratiche....) che in alcune parti la Carta ( art. 7 "Patti Lateranensi", artt. da 35 a 47 "Rapporti economici" e 99 CNEL "Organi ausiliari") riprende, a loro (frignoni) dispetto, elementi e principi della legislazione sociale del Fascismo Regime e della RSI (Repubblica Sociale Italiana) art.1 del D.Lgs 12 febbraio 1944, n. 375 della "socializzazione delle imprese" (Carta di Verona 14 novembre 1943).
Frignoni, leggete Renzo De Felice, così potrete colmare la vostra ignoranza.
Ricordo, ancora, ai soliti piagnoni che l' "ammistia Togliatti" (22 giugno 1946) per i reati commessi durante la guerra civile, nel corso del 2° conflitto mondiale, fu politicamente voluta non solo per "salvare" i numerosi partigiani autori di stragi e di atroci delitti anche dopo la cessazione delle ostilità, ma per "premio" agli esponenti del fascismo a qualsiasi titolo gerarchico, podestà compresi, anche se latitanti, che avevano fatto votare per la repubblica nel referendum di qualche settimana prima (2-3 giugno 1946).
Ricordo, inoltre, ai soliti frignoni che alla fine degli anni 50 (1958-1959) l'operazione Milazzo portò al governo della Sicilia il dissidente democristiano Silvio Milazzo presidente, con Paolo D'Antoni (PCI) vicepresidente e Cataldo (detto Dino) Grammatico (MSI) assessore all'agricoltura. Il PCI siciliano, sotto la guida di Emanuele Macaluso (scomparso l'anno scorso), storico dirigente comunista, approvò l'iniziativa.
Comunisti e missini insieme per confinare la DC all'opposizione, cioè sinistra e destra unite contro il centro. L' operazione, non solo voluta da Macaluso, ma "benedetta" dal vertice del PCI nazionale con alla testa il segretario Palmiro Togliatti.
Localmente ci fu un "piccolo" ma significativo episodio di importanti e finora decisive conseguenze, quando il voto missino venne accolto a braccia aperte da tutto lo schieramento antidemocristiano. In votazione, nel 1969, a Palazzo Thun la mozione della DC per il prolungamento in Trentino della PI.RU.BI. (acronimo di Piccoli-Rumor-Bisaglia) che venne bocciata grazie al voto determinante del consigliere missino Quarto Massimo Marchesini.
A livello nazionale, quanti sindaci eletti con il voto determinante del MSI, poi alcuni governi, persino presidenti della repubblica.
Quindi l'appello ai frignoni dell' antifascismo: smettetela, avete stancato, ripassate un po' di cronaca repubblicana.....e capirete che nella sua storia, la democratica repubblica mostra più ombre che luci.
A prova di ciò, riproduciamo l'emblematica deposizione dell'on. Bettino Craxi, segretario del PSI e protagonista di quegli anni (processo Cusani 1992 - tangenti Enimont).
Il leader socialista affermò che la corruzione italiana ha inizio con la storia della repubblica democratica e riguarda tutti i partiti. (1)
Ma l'on. Craxi si sbagliava......
E' il "campione" di Mani pulite, Antonio Di Pietro, che così risponde a Myrta Merlino «Possiamo dire che l'inchiesta di Mani Pulite non ha trovato tangenti nei confronti di un solo partito. E sapete qual' è questo partito? Il Movimento Sociale di Almirante». (2)
Quindi, un partito di cui andar fieri!
(1) VIDEO DELLA DEPOSIZIONE DI BETTINO CRAXI DURANTE IL PROCESSO CUSANI
(2) VIDEO DELLA RISPOSTA DI ANTONIO DI PIETRO A MYRTA MERLINO
(nella foto Giorgio Almirante parla ai milanesi)