
Maria Luisa Gobbo e Consuelo Dalla Libera hanno denunciato nel 2004 una serie di abusi sessuali, fisici e psicologici subiti dai loro figli, durante la frequentazione della scuola dell'infanzia nel Comune di Thiene (VI). Le denunce e le pressioni delle due madri hanno però sortito effetti contrari a quelli sperati. Il marito della sig.ra Gobbo è stato l'incriminato degli abusi sessuali, e ciò ha provocato la sottrazione di tutti e quattro i suoi figli, i quali sono riusciti a tornare a casa solo nel 2009.
Invece la sottrazione del minore di Antonella Ruaro nasce a causa di una separazione con il proprio marito. Il quale non riuscendo ad avere un rapporto sereno con il proprio figlio decide di affidarsi ai servizi sociali. Ciò pareva potesse essere un buon proposito "per aiutare mio figlio e il papà a trovare un punto di incontro. Invece il loro intervento si è rivelato assolutamente distruttivo" dichiara la sig.ra Ruaro. L'uomo è stato ripetutamente accusato dal bambino di abusi, ha subito una condanna penale per sottrazione di minore, ma nonostante questo è stata la madre ad essere accusata di PAS (Parental Alienation Syndrome). Il non aver voluto credere al minore, il quale andava contro il padre e difendeva l'amore di sua madre, ha portato nel 2011 il Tribunale a collocarlo in una casa famiglia.
Il monito e l'accusa che continua a portare avanti il Movimento Italia Garantista è l'incapacità di certa Magistratura di voler realmente far luce sui casi di abusi, che determinano sfaceli familiari che potrebbero essere evitati. Il business delle sottrazioni continua a vincere sul buon senso.