No, non è uno dei colmi per strappare un sorriso ma, nonostante la paradossalità, è accaduto davvero a Pietro Scidurlo, un ragazzo di trent'anni.
Partito da Verona in treno, dal momento che non si può raggiungere Riva del Garda sui binari, il giovane è sceso alla stazione di Rovereto, dove è avvenuta l'amara scoperta.
Il giorno prima, infatti, Pietro aveva avvisato la "Trentino Trasporti" (come da protocollo) del suo arrivo, così da fornirgli la possibilità, tramite un mezzo attrezato, di giungere a destinazione.
Nonostante questo, però, ad attenderlo non c'è stato alcun mezzo adeguato per il trasporto di un disabile come lui. Una brutta disavventura, quindi, per Pietro, risolta grazie al pronto intervento de " La Ruota", (chiamata e pagata dall'organizzazione dell'evento altrimenti, il costo del trasporto, sarebbe stato a carico di Pietro), di Trento, cooperativa di solidarietà sociale con l'obiettivo di favorire " la legittima aspirazione delle persone socialmente svantaggiate alla propria autonomia, gestendo un servizio di trasporto e accompagnamento", come si legge sul loro sito.
In attesa di spiegazioni da parte di "Trentino Trasporti", però, resta l'amaro in bocca per l'inadeguatezza del servizio offerto dall'azienda, anche se, sul sito ufficiale, si vanti di essere "tra le prime Aziende di trasporto pubblico in Italia" che hanno avviato il progetto "Viaggia libero" per dare luogo a un servizio senza barriere. Ma i fatti hanno tradito queste parole.