Bolzano, 30 maggio 2017. - Redazione*
Nel pomeriggio i militanti di Forza Nuova, oltre ad informare le persone, hanno anche raccolto oltre 100 firme contro lo IusSoli che intende «regalare» la cittadinanza italiana immediata a chiunque nasca in Italia.
«Per noi è una follia – aggiunge Olivotto – ecco perché Forza Nuova nei prossimi mesi sara' in piazza in tutta la regione per battersi a difesa del Ius Sanguinis» (e' italiano chi è figlio di italiani )
La risposta dei bolzanini e' stata ottima e piuttosto attenta alla questione. Molte le domande in proposito e la richiesta di chiarimenti «in poche ore abbiamo capito – conclude il coordinatore di Forza Nuova – che sono ancora molte le persone che amano l'Italia e che combatteranno perché non venga conquistata dagli stranieri» .
La campagna di sensibilizzazione continuerà il 10 giugno nuovamente a Bolzano, il 17 giugno a Rovereto e il 1 luglio a Trento, Bolzano e Riva del Garda.
Il testo del ddl, già votato dalla camera nell'ottobre del 2015, prevede l'estensione dei casi di acquisizione della cittadinanza per nascita (ius soli) e l'introduzione di una nuova forma di acquisto della cittadinanza a seguito di un percorso scolastico (ius culturae). Il provvedimento il 13 giugno approderà al Senato, dove probabilmente verrà emendato.
Intanto si prova a fare i conti per capire se il ddl ha i numeri per passare. Facendo un po' di calcoli, la partita si giocherà sul filo dei voti. Favorevoli alla riforma della cittadinanza sono i 99 senatori del Pd, i 14 scissionisti del Movimento Progressisti Democratici (fra cui c'è anche la relatrice della legge, la ex dem Doris Lo Moro), i 27 centristi alfaniani, i 19 senatori del gruppo Per le Autonomie (in cui è presente ad esempio la Svp, Südtiroler Volkspartei) e gli 8 senatori di Sinistra italiana, con a capo Loredana De Petris, presenti nel gruppo Misto. Il totale dei pro riforma è dunque 167.
Tra i contrari vanno considerati i 12 senatori della Lega e i 42 di Forza Italia, per un totale di 54. Ma a questi potrebbero aggiungersi i voti del gruppo M5S, che alla Camera si era astenuto. Tuttavia al Senato le regole sono diverse: l'astensione equivale a voto contrario. Dunque i 54 no di Lega-FI, uniti ai 35 dei Cinquestelle, potrebbero diventare 89.
Nel gruppo degli incerti, infine, si annoverano i 14 senatori di Gal, i 9 fittiani (Conservatori e riformisti, per i quali "non ci deve essere nessun automatismo come negli Usa, ma sia l'ultimo passaggio di un lungo percorso"), i 25 rimanenti del gruppo Misto (esclusa Sinistra italiana per l'appunto), e i 16 di Ala, sebbene alcuni di questi come Vincenzo D'Anna si siano dichiarati apertamente favorevoli. In totale fanno 64.
Sebbene stentati, alla fine i numeri per l'approvazione potrebbero anche esserci. Se per ipotesi tutti gli incerti votassero no, assieme all'astensione del M5S, sarebbero comunque 167 favorevoli contro 153 contrari.
da "La Voce del Trentino"