
Oggi, è intervenuto sul caso, il consigliere Alessandro Urzì, trattando un'interrogazione immediata, in consiglio provinciale, alla quale ha risposto, con la medesima arroganza del sindaco di Bressanone, Luis Durnwalder. Il presidente della provincia di Bolzano è stato più che sbrigativo. Se ha dato ragione, ma come poteva non darla, sul principio del diritto all'uso della lingua e sul diritto a capire ("fissato dalla legge", ha addirittura ribadito), ha poi ripiegato su una posizione pilatesca: "negli organismi - ha ribaduto - dovrebbero entrare solo persone che almeno possano capire passivamente la seconda lingua." Una affermazione che è suonata come una vera provocazione.
Ovviamente non si è fatta attendere la replica di Urzì che orgogliosamente ha ribadito come i "diritti politici e civili non possano essere negati se non si conosce il tedesco"