Bolzano, 26 maggio 2012. - di Donato Seppi
Leggesi minori finanziamenti, ridotti in forma inaccettabile per incarichi "mirati" assegnati a professionisti locali della cultura.
Ancora di più Unitalia non è certamente informata in "modo distorto" quando dichiara che sarebbero stati cancellati 230.000 Euro alle associazioni culturali di volontariato che svolgono la loro attività sul territorio provinciale, considerato che alla voce 06105.09 di bilancio si è passati dai 2.350.000 del 2011 ai 2.120.000 per il 2012.
E, non sono certamente frutto di mala fede le affermazioni di Unitalia quando dimostra, con il bilancio di previsione provinciale 2012 in mano, che alla voce 06105.09: "Assegnazioni a cooperative per attività e manifestazioni culturali o artistiche" sono stati più che raddoppiati i fondi passando dai 110.000 Euro del 2011 ai 240.000 del 2012: 130.000 Euro in più! A cui si aggiungono altri 150.000 Euro della Voce: "assegnazioni a cooperative per la preparazione di Bolzano capitale della Cultura 2019".
Scoprire le ragioni di queste scelte politiche che, riassumendo, "colpiscono" gli incarichi diretti, solitamente assegnati a professionisti locali, con un taglio di 325.000 Euro; che "feriscono mortalmente" le associazioni culturali provinciali con 230.000 Euro in meno, per trovare presumibilmente sufficienti fondi atti a favorire le cooperative (..o, forse, in particolare modo una nuova Cooperativa, denominata 19) con maggiori finanziamenti rispetto al 2011 pari ad Euro 280.000 (150.000 + 130.000) che corrispondono ad strabiliante aumento del 255 per cento, sarà fondamentale per Unitalia e, ancora di più per tutti i cittadini ed i responsabili delle associazioni locali i cui finanziamenti sono stati in accettabilmente tagliati.
Ancora di più va segnalato che se i fondi pubblici posti a disposizione di Bolzano città della Cultura fossero stati tutti o in parte, certamente rilevante, assegnati alla Cooperativa 19, costituitasi presumibilmente a questo scopo nel giugno del 2011, verrebbe anche da chiedersi – e qui l'assessorato dovrà risponderne! - di quale cultura bolzanina stiamo parlando se i tre soci fondatori e operativi della cooperativa sono rispettivamente: il Presidente nato a Torino e residente a Trento; la vice presidente nata a Bolzano e residente a San Paolo; e il vice presidente nato Gorizia e residente a Venezia! Siamo davvero sicuri che Bolzano possa candidarsi a Capitale della Cultura se non esistono tre "colti" bolzanini in grado di fondare una cooperativa nata per questo scopo?
Adesso, alla luce di quanto sopra, sia l'assessore a rispondere; spero per Lui, anche se ne dubito, in modo sufficientemente soddisfacente e chiaro.
Donato Seppi *
* E' consigliere provinciale e regionale di Unitalia