Bolzano, 5 giugno 2012. - di Donato Seppi
E' chiaro che si aprono prospettive di lotta politica aspra e dura all'interno delle istituzioni provinciali su questo abominevole disegno di legge ed è altrettanto evidente che, come avvenne già in passato per i ladini, si potrà ricorrere ai tribunali per tentare di ottenere giustizia ma intanto la proposta pesa come un macigno sulla testa dei cittadini elettori. In pratica tentare di mantenere il potere senza averne il diritto elettorale e, contemporaneamente affossare quelle liste minoritarie, attualmente presenti in consiglio perché sono le uniche in grado di dare filo da torcere alla maggioranza, è il disegno tracciato dalla SVP.
E' anni che ci prova: per due legislature, quando ancora Minniti, mai membro in più della SVP come in questo frangente ( perché deve essere chiaro che senza la sua accondiscendenza di Presidente del Consiglio e il suo totale asservimento politico le modifiche al Regolamento che oggi consentono alla SVP di provare a giocare la carta della arroganza e della prepotenza non sarebbero state possibili!) riuscimmo a fermarli in Consiglio. Ora, sarà tutto più arduo ma certamente non si potrà pretendere che si lasci una questione di così fondamentale importanza democratica alla furia degli eventi politici locali. La prima grossa battaglia sarà in Commissione legislativa; la seconda in Consiglio; la terza il ricorso giuridico e, in contemporanea, assieme ritengo a tutte le altre forze politiche, l'indizione di un Referendum popolare. La SVP non può pensare di modificare le norme elettorali a suo unico vantaggio quando tutto il resto del Consiglio, nessuna escluso, dal PD suo alleato di Giunta ad Unitalia e alla Klotz non accettano questa proposta truffaldina.
Donato Seppi *
* E' consigliere provinciale e regionale di Unitalia