Bolzano, 28 gennaio 2013. - di Alessandro Urzì
E' una testimonianza alla quale siamo chiamati, nel ricordo di chi ha sofferto, nel rinnovato orrore verso i carnefici, nella costruzione di un percorso di pace e solidarietà fra gli uomini che seppellisca ogni residuo riaffacciarsi, ciclico e incomprensibile, di razzismi e intolleranze etniche, religiose, sociali.
La giornata della memoria ha questa insostituibile esigenza: quella di farci tornare a vivere il brivido spaventoso della follia collettiva in omaggio alla quale si giustificarono di fronte agli uomini brutalità senza precedenti, perchè gli uomini di oggi si sentano avvertiti e pronti a vigilare a difesa dei principi di giustizia, libertà, rispetto sui quali, soli, si può fondare una società sana.
Un omaggio commosso alle vittime nel pensiero della pesantissima eredità che ci hanno consegnato e che spetta a ciascuno di noi porre a disposizone degli altri, come aiuto e contributo per la crescita di una umanità all'altezza della sua intelligenza.