
Negli anni scorsi il sistema era più semplice: lo studente lasciava i propri dati anagrafici alla scuola ed all'inizio dell'anno scolastico ritirava il proprio tesserino gratuito. Da quest'anno l'Abo+ costa 20 euro, 150 per gli universitari, ma è ottenibile o rinnovabile solo on line e la procedura così congegnata sta creando qualche apprensione a numerose famiglie altoatesine. Nato con i buoni propositi di "sburocratizzare" l'operazione e di renderla più snella, almeno secondo le dichiarazioni dell'Assessore provinciale alla Mobilità Florian Mussner, in realtà la mole di dati da fornire al momento di attivare la registrazione dal proprio computer richiede un certo impegno ed una certa preparazione; inoltre perché la registrazione vada a buon fine, è necessario inserire nel portale anche una foto fronte retro della propria carta d'identità, una procedura che richiede l'ausilio di uno scanner o di uno smartphone, che non necessariamente sono della disponibilità di tutta l'utenza.
La denuncia della situazione che si è venuta a creare nasce dal consigliere comunale Francesco Mafrici che si è attivato per sollecitare la massima attenzione dalla Provincia.
"L'idea di informatizzare la procedura – dichiara ora il consigliere provinciale Alessandro Urzì in accordo con Mafrici– è da noi ampiamente condivisa, ma richiede degli accorgimenti che consentano di traghettare l'utenza dal sistema allo sportello a quello on line. Questo lo si può ottenere mettendo a disposizione del pubblico uno punto di assistenza che si faccia carico di istruire le domande di chi non sia avvezzo all'uso del computer e di dare tutto il supporto necessario a coloro che non siano riusciti a completare autonomamente l'operazione."
Per sollecitare un intervento in tale senso, il Consigliere Urzì ha presentato un'interrogazione urgente alla Giunta provinciale.