Interrogazione alla Commissione UE il friulano Marco Dreosto
Strasburgo, 9 marzo 2020. – di Dario Buscema
L'Europa finanzi la conversione delle vecchie cave in bacini di riserva e le riempia di acqua piovana contro la siccità. L'idea porta la firma dell'eurodeputato della Lega, Marco Dreosto, autore di una dettagliata interrogazione sull'argomento.
L'intervento, sottoscritto pure dalla collega Elena Lizzi, parte da un principio semplice e già applicato con successo in alcune Regioni italiane e non solo: esistono decine di aree di scavo di inerti ormai dismesse che potrebbero contenere le risorse idriche in eccesso durante le ondate di maltempo.
La proposta prevede l'impermeabilizzazione delle sponde e la successiva costruzione di canali per il convogliamento del così detto "troppo pieno" dei torrenti.
Il parlamentare di Identità e Democrazia ricorda come anche nel suo Friuli Venezia Giulia ci siano numerosi siti astrattamente idonei ad ospitare questo espediente tecnico. "Si tratta di una riqualificazione intelligente di aree troppo spesso abbandonate e inquinate – ha spiegato nel proprio documento Dreosto -. Alcune volte gli ex impianti di estrazione della ghiaia risultano affidati di fatto ad enti pubblici a causa del fallimento delle imprese titolari. I lavori di bonifica e di manutenzione diventano costosi per la collettività e intere porzioni di territorio restano così prive di un utilizzo concreto. Disporre di milioni di metri cubi di riserve idriche nei momenti più secchi dell'anno rappresenta ormai una priorità per l'agricoltura ma anche per gli stessi usi civili".
Il deputato ha infatti aggiunto come "la carenza di precipitazioni atmosferiche sia una realtà con cui dobbiamo purtroppo fare i conti anche in angoli d'Europa tradizionalmente umidi". I cambiamenti climatici e l'aumento del prelievo da falde e fonti superficiali stanno ad esempio mettendo a dura prova l'asta del fiume Po, con pessime previsioni per la prossima stagione irrigua.
Infine l'aspetto occupazionale in un momento decisamente critico per l'economia nazionale e mondiale: le opere di preparazione e la successiva gestione di questi invasi di contenimento possono aiutare la nascita di nuovi posti di lavoro, senza tralasciare il beneficio che ne godrebbe l'agricoltura in occasione di magra meteorologica.
Di qui la richiesta di Dreosto perché la Commissione europea e il Consiglio dell'Unione adottino subito una politica di incentivo dei progetti "green". La speranza dell'esponente leghista è che Bruxelles abbracci specifici piani di investimento e coinvolga sul tema il Jrc, il Centro comune di ricerca. Il che farebbe avanzare l'Europa sul piano tecnico in un settore dove Asia e Stati Uniti stanno acquisendo un forte know how.