Trento, 15 gennaio 2016. – di Gabriella Maffioletti*
La notizia riportata oggi dalla stampa locale sui rincari praticati ai nuovi canoni di locazione in virtù delle modifiche al regolamento esecutivo della legge è approdata anche in maniera esponenziale alla sede della Associazione.
Il tenore delle telefonate era di utenti davvero sul piede di guerra, di persone ormai esangui strozzate dalla difficile congiuntura economica e da sofferenze famigliari per storie ormai assodate di anziani che aiutano a sbarcare il lunario ai figli. A risentirne in maniera ormai collassante è quel target di soggetti per lo più in età avanzata (l'80% degli assegnatari ITEA s.p.a è popolazione anziana).
Con alcuni di questi abbiamo già avuto modo di confrontarci e raccogliere bollettini di pagamento dell'anno 2015 e quelli nuovi del 2016. Abbiamo raccolto documentazione di un inquilino ultraottantenne abitante nel cosiddetto "Triangolo" di via Vittorio Veneto (caseggiati costruiti nel 1923) e in contemporanea di un altro sempre in zona S. Pio X in un alloggio senza riscaldamento vetusto di oltre 30 anni, di proprietà del Comune ma passato in gestione ad ITEA s.p.a.
Il rincaro è stato del 30% ca. Aumento in alcuni casi, dovuto all'innalzamento del parametro annuale ICEF di un punto in virtù del ricevimento del bonus previsto dalla legge statale n. 80 del 2014, previsto per le fasce deboli. Un bonus che di fatto penalizza per ben tre anni i beneficiari (dato che per tre anni il canone sarà eterminato dal ricalcolo effettuato sull'affitto mensile), diventando così la elargizione statale una vera e propria contraddizione in termini!
Il garante del contribuente interpellato sulla questione dalla sottoscritta era stato chiaro! Categoriche le sue dichiarazioni " Se la legge non è chiara, la sua applicazione deve essere a favore dell'utente e se lo Stato concede una cosa questa non può essere tolta da altri!" Una sorta di captatio benevolentiae, dunque, per cui con una mano lo Stato dà al cittadino con l'altra la Provincia prende!
Ma allora la nostra Autonomia dove è vantaggiosa per il cittadino? Dov'è il tornaconto? Ce lo devono dire i governanti che amministrano i territori come feudi! Inoltre non è assolutamente corrispondente alla realtà dei fatti quanto dichiarato dal Presidente di ITEA S.p.a Salvatore Ghirardini, ossia che con l'aumento vi sarà maggiore equità! Vero è il contrario! Con questa manovra unilaterale, assolutamente priva di rendicontazione, nell' esercizio dei diritti derivanti dal contratto di locazione con le parti contraenti obbligate al pagamento dell'affitto aggiornato dal coefficiente ISTAT. Non si continua, come fa in maniera pretestuosa, ITEA, da almeno tre anni, a pretendere in maniera unilaterale ( vedi rendicontazione conti consuntivi e assemblee condominiali dove ITEA è totalmente fuori regola) di fare cassa, senza alcuna preventiva amministrazione né alcuna documentazione contabile!
Le persone che ieri e oggi si sono rivolte a noi sono per lo più anziani, ridotti finanziariamente "all'osso" e famiglie il cui reddito di riferimento è quello da pensione che vivono in stabili ITEA vecchi e privi di qualsiasi manutenzione.
Canoni, come in un caso accertato, che si attestano oggi su importi anche di 657,00 euro, con un ICEF di riferimento con 0,32 di parametro. Sono questi canoni di edilizia abitativa pubblica o sono piuttosto veri e propri canoni di locazione immobiliare privata, anche se in nessuno degli esempi citati possono essere qualificate come abitazioni moderne costruite all'insegna del risparmio energetico?
Un'operazione unilaterale, vessatoria oltremodo confusa e non cristallina procura un maggior introito per l' ITEA di ca 1,5 milioni di euro, ma a pagare sono sempre i soliti, i più solvibili e i più ligi al rispetto delle regole! La domanda conseguente è questa: perché il governo di centrosinistra che da oltre vent'anni pratica questo genere di affari dove le perdite sono "socializzate" e i guadagni "privatizzati" non dice le cose come stanno!
Ormai i soldi per la manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare fortemente compromesso di ITEA, sono finiti, mentre gli interventi più urgenti sono ormai inderogabili (dato che ITEA s.p.a è stata molto latitante, privilegiando la speculazione immobiliare) con pesanti responsabilità del governo provinciale: provvedere sono ancora i cittadini pantaloni, gli inquilini che hanno ancora due soldi.
In conclusione, porteremo all'attenzione del nuovo CDA il materiale raccolto che dimostra che con questi canoni di sociale in ITEA rimane forse solo il "fumo"!
*Presidente di ATAIES