
I nodi cominciano per venire al pettine: il percorso della Convenzione per l'Autonomia non manca giorno che non conosca un ostacolo.
A dimostrare tutta la debolezza dell'impianto della legge istitutiva prima sono venuti gli open space. Spacciati come luogo di partecipazione di fatto sono stati occupati dalle organizzazioni più radicali e secessioniste e trasformati in bivacchi di prova di distacco dall'Italia. Tutto organizzato, nulla è stato lasciato al caso e alla spontaneità.
Era prevedibile, lo avevo denunciato ed è accaduto.
Gli Italiani ovviamente si sono tenuti ben lontani da questa finta democrazia partecipativa che di fatto ha mostrato il volto più crudo dell'Alto Adige.
Ma oggi è stata la volta della costituzione del gruppo dei 33 che dovranno essere eletti dal Consiglio provinciale fra nominativi proposti da associazioni degli imprenditori, dei sindacati, di studiosi o pseudo tali (decideranno i politici), di cittadini comuni.
Il problema è che dovranno rispettare la proporzionale, per legge. Ma la domanda già posta dal sottoscritto in Consiglio provinciale quando si scriveva la legge e riproposta ora è: come si fa a stabilire il gruppo linguistico di appartenenza di tutti questi componenti, considerato che non basta una autocertificazione o la presunzione di appartenenza, e che nessuno è obbligato ad esibire la dichiarazione di appartenenza resa al censimento?
In qualche modo faremo, la risposta del presidente Widmann e dei capigruppo di maggioranza oggi in capigruppo. In qualche modo faremo? Si sta parlando della nomina dell'organismo che dovrà riscrivere lo Statuto, ossia le regole della convivenza, e nemmeno esistono criteri certi per la elezione dei componenti?
Un dilettantismo spaventoso e che, annuncio, sarà probabilmente fonte di ricorsi, perché è evidente che la legge come è scritta non può essere fatta rispettare perché nessuno ha titolo per chiedere ai cittadini che dovranno essere cooptati nel gruppo dei 33 il certificato di appartenenza ad un gruppo linguistico.
E così dopo avere de facto emarginato gli Italiani dagli open space si potrà tranquillamente forzare la mano nella composizione degli organi ristretti chiamati a fare sintesi di quel capolavoro di estremismo concentrato emerso dagli incontri "partecipati" da bande di Schuetzen e secessionisti.
Un autentico disastro.
Aspetto alla prova il Consiglio quando saremo chiamati a discutere di tutto questo in aula...
* consigliere provinciale-regionale di Bolzano