Trento, 14 marzo 2016. – di Claudio Taverna
Abbiamo scritto del " mezzo" ciclone che si è abbattuto sul dott. Giovanni Kessler, direttore dell'Olaf (Ufficio anti-frodi europeo) quando qualche giorno fa, la Commissione europea gli ha revocato l'immunità per via del suo coinvolgimento nell' "affaire" Dalli, il maltese commissario europeo del PPE, costretto alle dimissioni per le sue collusioni con l'industria del tabacco.
I fatti sono datati ed ebbero l'attenzione della stampa nazionale – sottolineo soltanto nazionale, in particolare de "il Manifesto" che nell'edizione del 5 febbraio gli dedicò addirittura una "paginata".
Ebbene, Giovanni Kessler è indagato dalla magistratura belga per le sue presunte intercettazioni illegali sulle attività delle lobby del tabacco, allo scoppio dello "scandalo Dalli", nel 2012. Privato della immunità, il magistrato trentino, ora dovrà rispondere alle accuse dei magistrati belgi, a meno che la Corte di Giustizia Europea, di fronte alla quale Kessler sta per presentare ricorso, non annulli la revoca.
A ben guardare si tratta oltre che di un inedito caso giudiziario, anche di un vero e proprio scontro istituzionale e politico tra socialisti e popolari europei. Questi ultimi, insieme ai Verdi, hanno chiesto, da tempo, la "testa" di Kessler.
Il provvedimento di revoca della immunità della Commissione Europea è la risposta al diniego di Kessler di rassegnare le dimissioni, "suggerite" dalla stessa Commissione, molto interessata di evitare il protrarsi del conflitto tra popolari e socialisti, destinato a compromettere la "serena" convivenza dei due principali partiti nella gestione bipartisan della politica dell'UE.
Indubbiamente, la dinastia Kessler ha occupato e occupa un ruolo politico di grande importanza a livello internazionale, nazionale e locale.
La nomina di Gianni Kessler alla direzione dell'europeo Olaf e la nomina della di lui consorte, l'avvocata Daria De Pretis, prima docente di diritto amministrativo alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Trento e poi rettrice dell'Ateneo Trentino, a giudice della Consulta (nomina del presidente Giorgio Napolitano) ne sono la manifestazione più eloquente.
Del fratello Lorenzo, signore del " projet financing", si sono ampiamente occupati con numerose interrogazioni il consigliere provinciale di Trento Mauro Delladio (consultare il link " tsunami") e il consigliere regionale del Veneto Pierangelo Pettenò (interrogazione n. 119/2013).
Prossimamente, ci rioccuperemo del legame dell'ex assessore alla salute, già difensore civico della Provincia di Trento, consigliere provinciale-regionale del PD, Donata Borgonovo Re con Giovanni Kessler, uno dei fondatori di quel partito e oggi Direttore "sotto inchiesta" dell'Olaf, entrambi sostenitori di Rosy Bindi alla segreteria nazionale del PD, e l'avvocata Daria De Pretis, consulente dell'Università di Trento nella vicenda della nomina della Borgonovo Re a difensore civico.
L'obiettivo? Ricomporre i frammenti della storia della dinastia Kessler per raccontare la storia di un pezzo del Trentino.
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