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Condannata la SAE spa di Trento

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Trento, 2 agosto 2016. - Redazione*

Giustizia è fatta! Il Tribunale di Trento ha condannato la SAE Servizi Autotrasporti Europei Spa di Trento, di proprietà dell'imprenditore Alfredo Bonetti, per i licenziamenti degli autisti operati il 23 marzo 2015, a seguito di cessione della propria attività alla FERCAM SPA di Bolzano ed alla sua controllata TRADECOR SRL, anch'essa con sede legale nel capoluogo altoatesino.

Com'è noto, la SAE aveva deciso di chiudere la propria attività già nel 2014, quando avviò le procedure di licenziamento collettivo nel mese di febbraio. All'epoca la decisione scatenò l'ira del personale viaggiante (quasi tutto iscritto a SBM) che entrò in sciopero ad oltranza. L'azione di lotta determinò il cambio di rotta dell'imprenditore che optò per la cassa integrazione straordinaria di 12 mesi.

Nel frattempo, siamo già al mese di novembre del 2014, la SAE cedeva gran parte di sé (le attività appetibili) alla FERCAM di Baumgartner, attraverso un trasefrimento di ramo d'attività ad una controllata del colosso altoatesino, la TRADECOR, il cui amministratore delegato era Peter Stadtmann, già dirigente della medesima SAE negli anni precedenti. Quasi contestualmente a detta operazione, la stessa SAE veniva posta in concordato preventivo, così avviando la sua completa cessazione, cambiando il proprio nome in ADN SPA.

Il 23 marzo 2015 l'imprenditore Alfredo Bonetti, dopo discutibili trattative e procedure ancor più criticabili, riservate esclusivamente a CGIL-CISL-UIL (presenti in azienda con pochissimi iscritti) e con l'espressa esclusione di SBM, disponeva il licenziamento di tutto il personale viaggiante rimasto e, a seguire, anche l'espulsione del personale impiegatizio ed operaio.

A completamento dell'opera Alfredo Bonetti cedeva anche la controllata SAE DACIA, società con sede legale in Romania ma di fatto operante in Trentino, così determinando la chiusura totale dell'attività di autotrasporto merci su strada delle sue aziende.

Sette fra gli autisti licenziati, tra cui anche il loro storico rappresentante sindacale Antonio Leiva (cofondatore del Sindacato di Base Multicategoriale nel 2011, assieme agli altri espulsi dalla CGIL), decidevano d'impugnare il recesso tramite SBM e trascinavano in Tribunale sia la SAE di Bonetti, sia la FERCAM di Baumgartner, sia la controllata TRADECOR.

Il giudice del lavoro dottor Giorgio FLAIM, dopo lunghissima istruttoria durata mesi e meticoloso lavoro di ricostruzione delle operazioni di cessione, ha dichiarato illegittimi i licenziamenti del personale autista datati 23 marzo 2015 ed ha condannato la SAE al reintegro dei lavoratori, nonché al pagamento in loro favore di 12 mensilità, al versamento di tutti i contributi previdenziali dal 23 marzo 2015 fino alla data di ripristino del rapporto di lavoro, ed alle spese legali in favore dell'avvocata Angela Modena, difensore dei licenziati nonché legale di riferimento di SBM.

Ha invece "assolto" la FERCAM e la TRADECOR, ritenute non responsabili dell'infondata espulsione degli autisti SAE dal ciclo produttivo.

Unica (magra) soddisfazione della SAE è il rigetto del ricorso contro il licenziamento, presentato anche da un suo ex operaio magazziniere. Poca cosa per l'imprenditore Alfredo Bonetti che adesso, con la società in concordato, dovrà sborsare varie centinaia di migliaia di euro per risarcire i propri dipendenti licenziati. Ma forse per lui non sarà un grande problema; più volte, nelle riunioni sindacali, ha vantato di essere "ricco di famiglia".

*comunicato del Sindacato di Base Multicategoriale - Trento

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