Questa organizzazione sindacale intende esprimere pubblica solidarietà alla lotta degli operai che, dopo la loro iscrizione al sindacato di base USB, hanno subito e subiscono continue vessazioni al limite del reato.
Costretti a continue procedure disciplinari, in alcuni casi anche basate su presupposti completamente "inventati" o "costruiti ad arte", vengono obbligati a spostarsi di cantiere in cantiere (anche due volte al giorno!) per tutta la regione con la loro autovettura, senza ricevere alcun compenso, pur sussistendo l'obbligo di trasferimento a spese aziendali.
Uno di loro è già stato licenziato con un iter totalmente illegittimo, che la stessa proprietà ha dovuto repentinamente ritirare per poi sospenderlo cautelativamente, di nuovo per motivi disciplinari.
E' uno stillicidio continuo di violazioni prima umanamente, poi sindacalmente inaccettabili.
Ai lavoratori in lotta va il nostro appoggio, ai padroni della ditta il nostro disprezzo per i metodi ottocenteschi che riservano alle maestranze che non si omologano alla loro volontà.
Una chiosa finale: la MAK COSTR"I"ZIONI di LAVIS (TN) impiega anche operai edili, attraverso sistemi d'appalto, che si accostano di molto ai noti metodi da caporalato nel settore bracciantile. Forse le istituzioni, anziché preoccuparsi della caccia all'anarchico, farebbero bene ad indagare su ciò che succede in questa ditta ed assumere provvedimenti conseguenti.
* comunicato del Sindacato di Base Multicategoriale – Trento