Trento, 1 docembre 2015. - Redazione*
" Noi commercialisti spesso tralasciamo molte attività potenzialmente interessanti – sottolinea Jacono – solo per il fatto che non le riteniamo consuete alla nostra professione benché rientrino pienamente nel nostro background culturale. Siamo spesso troppo concentrati su contabilità e fisco, mentre trascuriamo occasioni importanti di business come la finanza agevolata per le imprese, l'analisi finanziaria o la consulenza del lavoro".
Insomma, la professione del commercialista deve evolvere ed uscire da aree di intervento tradizionali e ormai mature, questo è il messaggio che proviene dagli organi centrali. "In Italia – continua Jacono – abbiamo 117 mila iscritti e 6 milioni di imprese. Se si concentrano sull'attività tradizionale sono in troppi".
In questa direzione ma con riferimento a temi più locali si è mosso anche l'intervento del presidente Postal, che si è concentrato sulla recente figura del tutor dei contributi pubblici alla nuova imprenditorialità, figura che può essere rivestita solo da persone operanti all'interno dei CAT (Centri di assistenza tecnica) delle associazioni di categoria degli imprenditori o alle imprese di consulenza inserite nella lista degli HUB.
" Le nuove imprese che vogliono adire allo strumento di agevolazione unica a sostegno della nuova imprenditorialità devono essere seguite dai tutor appartenenti ai CAT o agli HUB. Un aspetto critico per la nostra professione, che rischia di consegnare la nuova clientela a questi soggetti, che prestano anche servizi di consulenza in concorrenza con gli studi professionali, nel momento in cui è necessario per la richiesta di agevolazioni usufruire della loro attività. Chiederemo alla Giunta Provinciale di rivedere questa impostazione distorsiva della concorrenza, proponendo come CAT la Cooperativa Servizi dei dottori commercialisti e chiedendo venga accreditata, in modo che essa possa nominare i colleghi quali tutor".
Al via la Scuola di Alta Formazione Triveneta
Per affrontare le nuove aree del business professionale occorre una sempre maggiore specializzazione. Da qui la costituzione della rete delle Scuole di alta formazione della categoria.
La Scuola di Alta Formazione del Triveneto, costituita ad ottobre, prenderà il via nel 2016.
Al suo interno fa parte del comitato esecutivo anche la dottoressa Maria Letizia Paltrinieri, responsabile per la formazione dell'ODCEC trentino.
Lo scopo di questa scuola, presieduta dal dott. Alberto Maria Camilotti dell'Ordine di Udine, è quello di promuovere percorsi formativi altamente qualificati per creare nuove opportunità di lavoro e di consentire, tramite i corsi e le relative prove di esame, l'ottenimento di specializzazioni della professione.
L'obiettivo finale è quello di ottenere anche per i dottori commercialisti – al pari degli avvocati – il riconoscimento giuridico di queste specializzazioni.
" Si dovrà lavorare 2-3 anni per raggiungere questo obiettivo – conferma Paltrinieri – ma è una grande sfida per il futuro e per riqualificare la nostra professione".
Del comitato scientifico della Scuola del Triveneto tra l'altro fa parte anche la trentina Silvia Decarli.
Nel 2016 si partirà con 3 percorsi di alta formazione, uno per regione.
Il bilancio punta sulla promozione
Il bilancio preventivo illustrato dal tesoriere Maurizio Maffei pareggia entrate e uscite sull'ammontare di 225 mila euro circa. I maggiori impegni riguardano chiaramente personale e funzionamento della sede dell'Ordine. Da segnalare un incremento consistente del budget finalizzato alla promozione dell'immagine della categoria. " La volontà dell'Ordine è quella di valorizzare sempre di più gli elementi distintivi della figura del commercialista, rispetto alle altre professioni e ai lavoratori che pur non iscritti nell'albo si occupano impropriamente delle materie oggetto della nostra professione", come ha confermato il vicepresidente dell'Ordine Claudio Merlo.
Il sostegno finanziario dell'attività dell'Ordine arriva totalmente dalle quote degli iscritti, che saranno leggermente diminuite nel 2016 per la quota locale (grazie al controllo delle uscite correnti) e aumentate invece per la quota nazionale.
Complessivamente gli iscritti sopra i 35 anni pagheranno 435 euro, mentre gli under 35 355.
I numeri dell'ODCEC di Trento e Rovereto
Gli iscritti all'Albo tenuto presso l'ODCEC di Trento e Rovereto sono 667.
107 commercialisti hanno meno di 35 anni e beneficiano di tariffe di iscrizione agevolate.
L'età media è di 47 anni e si sta lentamente alzando.
Il saldo annuale (tra nuove iscrizioni e cancellazioni) risulta sempre positivo, ma si è passati dal saldo annuale di circa 25-30 unità fino al 2011 a poco meno di 20 degli ultimi anni.
Si registrano 75 tirocinanti, in calo rispetto ai circa 100 di qualche anno fa.
* comunicato