Trento, 22 maggio 2013. – di Elettra Taverna
La dottoressa continua i suoi studi attraverso l'ipnosi e pratica questa tecnica sui pazienti di Nome che da quarant'anni sono colpiti da disturbi psichici soprattutto riguardanti il sonno. Un gufo bianco accomunava i racconti di tutti. Durante la notte si svegliavano con l'uccello bianco che li fissava. In seguito a diversi fatti strani, accaduti ai pazienti curati dalla dottoressa, lo sceriffo è costretto ad indagare e ad interrogare Abigail. Così la dottoressa decide di cercare di capire cosa succede attraverso la documentazione con un registratore e la telecamera, ma ciò che andrà a scoprire è inspiegabile......
Questo horror è il secondo per il regista Olatunde Osunsanmi, il regista americano di origini africane. Egli racconta in maniera poco omogenea attraverso la tecnica dello split screen, i nove giorni da incubo vissuti dalla psicologa. Il film nonostante le opinioni che si possono avere sul tema dei rapimenti alieni è davvero inquietante e riesce ad aprire la porta a dubbi e interrogativi che l'uomo, nella vita di tutti i giorni, cerca di accantonare e di rimuovere.
(The Fourth Kind); regia, soggetto e sceneggiatura: Olatunde Osunsanmi; fotografia: Lorenzo Senatore; Montaggio Paul Covington; musiche: Atli Orvarsson; attori: Milla Jovovich (Abigail); scenografia: Carlos Silva Da Silva USA, 2009 98 min.