Trento, 14 agosto 2016. - Lettera firmata
Signor Direttore, chiedo ospitalità per denunciare quanto segue. Usufruendo del soffio d'aria smossa da un ventilatore posto alla mia destra, ho provveduto a proteggere l'orecchio destro ma non ho pensato all'occhio. Quando la sacca inferiore che sostiene il globo oculare si è spostata verso il basso creando uno spazio fra sé e la pupilla, mi sono recato dal medico di base, che mi ha prescritto un medicamento. Esauritone l'impiego senza esito alcuno di miglioramento, ritorno dal medico generico, il quale mi indirizza ad uno specialista dell'ASL.
Rientrato chez moi, telefono al CUP (Centro unificato prenotazioni, 045 8121212 dalle ore 8 alle 18) e devo sorbirmi una lunga conferenza nel corso della quale apprendo un sacco di cose che non mi riguardano, sino a che non mi si informa che sono in attesa di un operatore libero.
L'attesa si protrae, e ogni pochi istanti la voce registrata mi suggerisce di tenere a disposizione la richiesta del medico, la tessera sanitaria, carta e penna, e mi informa di come e a quali condizioni potrò disdettare. Non ho nessuna intenzione di disdettare, vorrei prenotare, ma dopo una diecina di minuti – che ritengo dovrò pagare al gestore telefonico, - apprendo che l'attesa si è protratta e che devo riprovare più tardi, dopo di che la comunicazione viene chiusa.
Più tardi, e nel pomeriggio, e nei giorni seguenti, riprovo, sempre con risultato identico: ma quando sto per inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica – nel frattempo il mio occhio si è riempito di sangue – , una voce viva finalmente mi risponde. Una voce femminile invero estremamente cortese e gradevole mi chiede i dati relativi a me e all'impegnativa, ma quando arriva alla Priorità della prestazione, appreso che il medico di base ha indicato D, mi informa che può fissarmi un appuntamento per la fine dell'anno prossimo. Penso di aver capito male: ma no, è proprio così.
Telefono al medico di base, e riferisco, per apprendere che la priorità che ha indicato è la più urgente. Che fare? Non so in qual modo mettere in comunicazione medico diligente e operatrice mentitrice. Torno dal medico, nella sala d'attesa giacciono dodici persone - riceve solo al mattino e chiude l'uscio alle 10.30 - , sicché lascio l'impegnativa e un biglietto con cui chiedo di controllare.
Il giorno dopo vi ritorno (mezz'ora di strada a piedi per andare, e altrettanta per ritornare) e non trovo che in qualche sito giaccia un messaggio a me destinato. Nove persone sono in attesa, una è dentro l'ambulatorio: attendo anch'io. Quando dopo non poco tempo compare il medico, col permesso degli altri attendenti mi faccio avanti. Ha approntato una nuova impegnativa e me la consegna.
Questa volta la priorità è segnata B. Ma non aveva sostenuto che quella precedentemente indicata è la più urgente? Mah.
Rientrato in casa, sùbito telefono. Gli operatori sono momentaneamente impegnati, e dopo non so quanti minuti di attesa e di informazioni irritanti, vengo pregato di richiamare più tardi. Riprovo più tardi, e nel pomeriggio, e nei giorni seguenti, sino a che, in un tardo pomeriggio, mancano cinque minuti alle ore 18, sia pure dopo la consueta sequela di avvertenze rompitrici, una voce umana si fa sentire e mi fissa appuntamento con lo specialista giovedì 13 alle ore 13. Siano al giorno 3, dovrò aspettare altri dieci giorni, pazienza, continuerò i lavaggi con acqua borica ad evitare che il globo torni ad essere penzolante e finisca con l'andarsene a terra. Ma prima di chiudere, la telefonista mi chiede la data dell'impegnativa. Mi spiace, dice, è scaduta, mi scusi, avrei dovuto chiederglielo prima.
Ma ieri e avantieri erano domenica e sabato, e nei giorni precedenti ho chiamato tutti i giorni, nessuno escluso, mattino e pomeriggio, sentendomi rispondere solo per dirmi di riprovare più tardi.
Telefono al medico e riferisco. Venga qui, dice, che cambiamo la data sull'impegnativa. Col mio occhio peno di sangue, vado e aspetto il mio turno, per veder tracciare un frego sulla data scritta a macchina e apporne un altra a mano e a penna. Ora tutto è a posto. Salvo riuscire a conferire con una prenotatrice del CUP prima che trascorrano dieci giorni.
*Lettera firmata