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L’Italia, un Paese che non impara dai suoi errori

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Gian Piero RobbiTrento, 26 gennaio 2017. - di Gian Piero Robbi

Egregio Direttore, purtroppo l'Italia ha parecchi mali ma dover risanare, visto tutto quello che sta succedendo è bene fare il punto della situazione. Anche perché il nostro Paese sembra ricadere sempre negli stessi errori, senza però imparare a non rifarli per tutelare il suo popolo.

Purtroppo ai danni del terremoto del 24 agosto si sono aggiunti quelli delle scosse di mercoledì scorso che hanno colpito e distrutto tanti comuni, il tutto è stato tragicamente peggiorato dall'emergenza del maltempo, le bufere di neve. Anche se questa emergenza non si è ancora conclusa, urge fare alcune considerazioni.
Per prima cosa il numero degli sfollati è in continua ascesa, solo qualche giorno fa la stima era di oltre 13mila sfollati, e si parla di più di 10 miliardi di euro necessari prima di tutto per affrontare quelle che sono le urgenze e poi per la ricostruzione.

Il conteggio della somma dei soldi utili è stato fatto in relazione a quanto richiesto a Bruxelles il 16 novembre scorso per attivare il Fondo straordinario relativo agli avvenimenti del terremoto dell'estate scorsa. Ecco cosa è precisato nel dossier «i danni ammontano a 7 miliardi e 56 milioni di euro, di cui 4,9 miliardi relativi agli edifici privati e 350 milioni a quelli pubblici, circa 542 milioni per il patrimonio culturale, oltre 532 milioni le spese per la gestione delle attività di soccorso e assistenza alla popolazione, 732 milioni per infrastrutture di viabilità e reti dei servizi essenziali».

Ovviamente però hanno stimato che con i disastri avvenuti ad ottobre, più le ultime scosse con l'aggiunta dell'emergenza mal tempo, si debbano calcolare almeno altri 3 miliardi e mezzo.
Per riuscire a capire quale sia l'identità dei danni subiti basterà dare un occhiata ai dati della Protezione civile riguardanti i sopralluoghi negli edifici privati. Il 40% non è agibile, hanno effettuato «verifiche di agibilità in 93.467 stabili, ma solo a 38.427 è stato attribuito un esito (per le altre non è stato possibile accedere all'edificio)».

Per quanto riguarda le scuole, l'esito è simile al precedente, il report dice che «sugli edifici scolastici sono state svolte complessivamente 1.979 verifiche: 1.322 (67%) edifici hanno avuto esito A (agibile)». Infine per il patrimonio artistico «sono stati effettuati 1.400 controlli e recuperati 8.876 beni mobili da 244 siti: su 90 interventi di copertura provvisoria di beni culturali oggetto di crolli, 28 sono in corso mentre su 52 interventi di messa in sicurezza prioritari su beni mobili, ne sono in corso 21».

Saranno sistemate sia 755 casette (però ne dovranno essere predisposte molte altre) che dei container per circa 1.500 posti. Ma veniamo ai soldi per gli affitti, vi sono persone che sono state trasferite in alberghi mentre altri che hanno scelto di rimanere nel loro paese non hanno più una dimora.

Poi troviamo delle famiglie che sono riuscite a trovare sistemazioni diverse da quelle fornite dalla Protezione civile, ma anche in questo caso ci sono dei costi. Infatti, «un contributo di 200 euro al mese per ogni persona che risiede nell'abitazione fino a un massimo di 600 euro. La cifra per i single è di 300 euro, mentre per chi ha più di 65 anni, per i portatori di handicap, per i disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67% c'è un contributo aggiuntivo di 200 euro, anche oltre il limite massimo di 600 euro mensili previsti per famiglia».
A tutto ciò si aggiunge ora il problema 'dighe'. Purtroppo negli ultimi giorni ha fatto notizia il problema della diga di Campotosto. Non sono state riscontrate delle criticità per le dighe del Centro Italia, che tuttavia dopo i terremoti recenti verranno monitorati di più dagli enti gestori per cautelarsi da eventuali rischi.

Questo è risultato dalla riunione che è stata convocata lunedì dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, tutto ciò dopo che il presidente della Commissione Grandi Rischi, Sergio Bertolucci, aveva lanciato l'allarme di un possibile "effetto Vajont" per la diga di Campotosto, che si trova su una faglia riattivata dalle ultime scosse.

Ovviamente tutto ciò ha scatenato il panico e quindi Delrio ha convocato un incontro con Grandi Rischi, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, le Regioni ed i concessionari delle grandi dighe, al termine di questo ha spiegato il ministro che «i gestori delle dighe hanno segnalato l'assenza di criticità rilevanti, ma sono stati invitati a tenere sempre molto alta la guardia vista la frequenza degli eventi sismici». Ha aggiunto che «le verifiche si fanno ogni due anni per legge, ma in caso di scosse saranno fatte con più frequenza».

Insomma, in Italia i problemi sono davvero tanti e purtroppo tanti di questi non trovano soluzioni. Il nostro è un Paese che proprio non vuole imparare dai proprio errori del passato, che non vuole attivarsi riguardo la prevenzione e che purtroppo lascia entrare la corruzione ovunque, permettendo anche la costruzione di alberghi dove non dovrebbero essere costruiti, finendo poi con un susseguirsi di tragedie che sembrano non placarsi.

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