Chi parla a vanvera delle «buone ragioni» dell'accoglienza o non sa ciò che dice oppure, volente o nolente, è complice di «crimini» verso l'umanità
Trento, 24 febbraio 2017. - di Antero Morreni
Caro Direttore, dal momento che (almeno in prima istanza) è stato sentenziato che non si può usare il termine "clandestino" in quanto considerato denigratorio, fatto questo già contestato dal simpatico Matteo SALVINI, vuol dire che ripiegherò su altra dicitura : " richiedente asilo - ospite indesiderato ".
Mi appare accettabile in quanto l'ospite mi deve essere gradito altrimenti è indesiderato ...
Cordiali saluti
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/vietato-dire-clandestini-lega-nord-condannata-1367826.html
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/cronaca/885726/Migranti--ora-e-vietato-anche.html
Caro Antero, purtroppo siamo nelle mani di scellerati che non sanno o fanno a finta di non sapere che la politica dell'immigrazione, almeno quella teorizzata e attuata soprattuto dall'Italia, è un crimine che pagheranno le future generazioni italiane. Non solo, il crimine è anche verso chi entra nel territorio dello Stato non già come clandestino, perché clandestino è colui che arriva in Italia di nascosto e senza l'autorizzazione delle autorità, ma con l'autorizzazione delle autorità civili, militari e religiose (li andiamo pure a prendere - chiamati dagli scafisti - con le navi della Marina Militare).
Costoro che non alcun titolo per essere definiti profughi ( anche in questo caso ci sarebbe molto da discutere) vagano o vagheranno in lungo e in largo per la Penisola, vivendo nella migliore delle ipotesi di espedienti, o facendosi - cosa molto più probabile - arruolare dalla malavita!
Chi, allora, esercita, in servizio permanente effettivo, i bla, bla, bla delle ragioni dell'accoglienza o non sa ciò che dice oppure è complice, volente o nolente, di crimini verso l'umanità!
Claudio Taverna