Trento, 2 marzo 2017. - di Gian Piero Robbi
C'era una volta la politica, quella di Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti: due personalità in contrapposizione, con idee diametralmente opposte, ma protagonisti ver idella società pubblica che hanno lottato per perseguire il bene comune.
Oggi (e da tempo), invece, assistiamo a vicende che hanno reso la politica solo un'opportunità di guadagno e successo personale e un posto fisso da tutelare gelosamente, costi quel che costi.
Un insieme di misfatti che hanno causato nel cittadino una sfiducia che pare irreversibile nei confronti della politica in quanto concetto.
Ne è prova, ad esempio, quanto sta emergendo a Napoli, dove un tale del PD, Michel Di Prisco – già noto per altre 'porcherie' – avrebbe spinto molti cittadini ad ottenere la tessera partito, pagando lui stesso la quota.
Al netto delle indagini in corso, della comparsa di altri casi simili (come l'acquisto di 100 tessere pagate con la stessa carta PayPal, avvenuto a Castellammare di Stabia, sempre in Campania), queste notizie sconsolano, perché dimostrano quanto sia in crisi la politica come passione civile.Insomma, non un'iscrizione autonoma al partito ma un favore richiesto a chicchessia con il mero scopo di avere più iscritti possibilicosì da contare al momento dei voti interni al PD.
Come si può, infatti, pretendere che il cittadino comune possa avere fiducia nella politica se pensa – nella stragrande maggioranza dei casi giustamente – che il politico non fa gli interessi della società (quartiere, comune, regione, stato) ma i propri e di quelli della cerchia che fa capo a lui stesso?
Inutile, infatti, perdere tempo ad interessarsi della politica – se una legge, ad esempio, viene votata o meno e se viene, poi, davvero attuata sprecando magari una domenica mattina ad andare alle urne per scegliere i 'propri' rappresentanti.
La reazione?
Sì, ci vorrebbe e non dovrebbe risiedere ovviamente nell'inazione ma, paradossalmente, nell'andare a votare e scegliere personalità nuove, prive di interessi personali e, magari, non storicamente legate alle poltrone.
Insomma, l'unica salvezza della politica sta nel rinnovamento della forza politica. Non c'è altra strada che questa.