
Di frequente chi non è residente a Trento si deve confrontare con il nostro capoluogo, ad esempio per recarsi all'Università, o in Tribunale, oppure ad Equitalia o ancora, ultima novità, per partorire; e chissà fra poco ci dovranno andare obbligatoriamente anche i bambini per studiare (vista e considerata la linea centralista della Giunta Rossi che, a quanto si vocifera, non si fermerà con gli ospedali ma proseguirà anche con le scuole).
E, pur essendo un punto di riferimento, Trento ormai appare degradata, abbandonata a sé. Abbiamo un aumento consistente dei fenomeni di accattonaggio, furti, aggressioni, una Piazza Dante ai limiti del degrado, una Stazione dei Treni nel caos; a conferma di tutto ciò basta dare un'occhiata ai quotidiani: infatti, non passa un giorno che non si legga nella cronaca locale di qualche scellerato che viola spudoratamente le nostre leggi, quasi come se vivessimo in uno Stato fallito.
Purtroppo sembra che tutto questo sia tollerabile dall'amministrazione comunale di Trento (fotocopia della maggioranza provinciale), che magari nel tempo libero addita come "allarmisti" chi ha il coraggio di sollevare uno di questi disagi; tipico atteggiamento di chi è oramai a corto di valide argomentazioni.
Inoltre, se un tempo nelle Valli del Trentino c'era un senso di totale sicurezza dai mali del mondo che ci circondano, oggi giorno non è da escludere che i fenomeni intollerabili di Trento si siano propagati oltre i confini del nostro capoluogo.
Per questo è necessario prendere coscienza del fatto che ormai la nostra società è cambiata, perché oggi più che mai è fondamentale lottare per un valore che per AGIRE non è negoziabile: la sicurezza!
* Coordinatore di AGIRE per le Valli Giudicarie