
Colpe ascrivibili invece al proprietario di mucche in un alpeggio che, trovandosi in Valle d'Aosta e non in Svizzera, era fornito di un animale che non capiva di doversi limitare a indirizzare le mucche tra pascoli e stalle, senza spingersi ad aggredire chi segue un sentiero col solo obiettivo di salire a un rifugio e poi a una vetta, non certo con la finalità di rubare una mucca, mettersela nello zaino e poi portarsela a casa per mangiarla o tenerla come dama di compagnia.
E' legittimo percorrere un sentiero e se un grosso cane, manifestamente non educato a Oxford né reso inoffensivo dal proprietario, non si limita ad abbaiare ma con fare aggressivo e digrignando i denti giunge a portata della mia piccozza (tecnica, quindi meno lunga di quelle degli albori dell'alpinismo), è sacrosanto che io elimini la possibilità di essere azzannato, oltretutto lontano da un luogo di soccorso. Tra me morsicato e il cane reso inoffensivo scelgo la seconda ipotesi e non mi interessa se qualcuno tifa per l'animale senza capire che la reazione deve essere immediata, senza poter predeterminare l'esito per il cane.
Ovviamente solo io sono stato il giudice della pericolosità della dinamica causata da un proprietario che doveva o a monte eliminarla dal novero delle possibilità o accettare a valle che io l'abbia interrotta prima che giungesse al punto finale della sua consumazione.
Ricordo questo fatto leggendo su La Stampa le incredibili dichiarazioni della signora Marie France Blanc che detiene, in un alpeggio nella zona del Gran San Bernardo, un cane senza museruola che ha morso un'escursionista. La signora dice di averlo acquistato nell'ambito del "doversi arrangiare da soli" contro i lupi (presenza eventualissima, mentre gli escursionisti sono certi). Anch'io mi "arrangiai da solo" nel datato caso in epigrafe e ripeterei il comportamento col cane della signora se del caso: la zona del Grande offre salite a inizio e fine stagione che si affrontano senza piccozza, ma vista l'esistenza del maremmano senza museruola non partirò in zona senza piccozza attaccata allo zaino.
Non ci sono indennizzi per le morsicature, resta lo choc non quantificabile e la signora Blanc protesta per l'assurdamente bassa multa da 240 euro! La signora dice: "il cane fa il suo dovere di tener lontano estranei dalle pecore": nel mio caso erano mucche, ma il maremmano è istruito sulle regole di ingaggio? Io non do fastidio a nessuno, frequento la montagna e se un animale mi si avvicinasse con intenti aggressivi non imiterei Gandhi, ma allontanerei da me il rischio di essere il secondo morsicato dal cane della signora Blanc. Se non si mette la museruola ai cani, c'è legittimazione nel comportarsi in modo da non subire danni dalla scelta altrui.
Da ultimo: conosco benissimo la Svizzera e non ho mai visto cani negli alpeggi, solo in Valle vengono lasciati liberi di aggredire alpinisti ed escursionisti e poi si protesta per una minimulta. A differenza delle facezie sulle lingue, è questa una vera specificità valdostana, cioè il non capire che ogni libertà personale termina laddove inizia quella altrui, nella fattispecie consistente nel voler salire tranquillamente ad alta quota. Se qualcuno con le mandrie ha delle esigenze, queste non vanno risolte configgendo con l'incolumità di turisti o escursionisti o alpinisti. Lo sappia, signora Blanc.