
Non è la prima volta che avviene un'indecenza del genere: questo perché attualmente i cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato al mondo. Per la precisione sono 50 i Paesi in cui i cristiani sono perseguitati, specialmente in Africa (come Egitto, Kenya e Nigeria) ed in Asia (Cina, Pakistan e Birmania); i numeri sono agghiaccianti (si parla di più di 300 cristiani uccisi nel mondo ogni mese e di oltre 700 vittime di ogni forma di violenza come razzismo, stupri e aggressioni); e le motivazioni ci portano alle stramberie dei regimi comunisti e del fondamentalismo islamico.
Quello che però indigna ancora di più è il silenzio o la mancanza di incisività delle istituzioni di fronte a questo genocidio, mentre anche nel nostro Paese sembra stia nascendo quasi una paura di essere cristiani a fronte di gravissime mancanze di rispetto, come da ultimo il furto del Gesù bambino in Piazza Fiera a Trento e l'ultima simil e sciocca bravata delle Femen nella Città del Vaticano. Bisogna valutare se il continuare a far finta di niente possa essere inteso come un gesto di superiorità oppure come una carta bianca per qualsiasi tipo di ingiustizie.
La nostra Provincia autonoma, di grande tradizione cristiana, potrà sicuramente fare di più dichiarandosi casa e rifugio per i cristiani perseguitati nel mondo e affermando con fermezza che gli Stati in cui avviene la persecuzione dei cristiani non sono dei partners da considerare; l'omertà non dovrà più appartenere alla nostra storia.
* coordinatore organizzativo di AGIRE per il Trentino
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Caro Sergio, comprendo perfettamente il Tuo "generoso appello", tuttavia mi preme sottolineare che né il Trentino, né l'Italia si possono prendere sulle spalle i problemi del mondo. E' una semplice e realistica constatazione, di certo non è egoismo! Claudio Taverna