Voglio entrare nel merito dell'azione in sé. Indossare una maglietta di colore rosso per "politicizzare" la solidarietà nei confronti dei migranti. Fatemi capire: chi è solidale indossa la maglietta rossa e chi non la mette li vorrebbe morti?
Mi sfugge quindi, come la vicenda della copertina di Rolling Stone, chi sono gli uni e chi sono gli altri. Chi indossa la maglietta rossa sta dalla parte giusta e chi non la indossa sta da quella sbagliata? Io sono solidale nei confronti di chi scappa dalla guerra, di chi viene in Italia e vuole costruirsi un futuro nella legalità. Non sono a favore del business dell'immigrazione che arricchisce pochi a danno di molti. Posso o non posso indossare la maglietta?
C'è un governo che finalmente sta lavorando per il bene del nostro paese e tutto quello che la sinistra sa fare è sterile opposizione basata su valori che fanno parte dell'immaginario collettivo? Ecco cosa non mi è mai piaciuto della sinistra: l'appropriazione di alcune parole come solidarietà, diritti, lavoro.
Io lavoro con i disabili, aiuto le persone in difficoltà e credo fermamente nella solidarietà e nei diritti della persone, eppure non sono di sinistra. Non è la maglietta a fare la persona ma sono idee, i valori e la coerenza.