Un'amministrazione già monca per la decisione delle opposizioni di non partecipare ai lavori consiliari (e questo la dice lunga sul concetto che hanno sulla democrazia) che ora si prende il lusso di sparare a zero ben sapendo di non poter essere contraddetta nelle sedi istituzionali.
Intervento che nasce in consiglio comunale in cui si parla dell'episodio riportato sulla stampa (anche nazionale) dell'anziana signora che nei giorni scorsi è apparsa con un cartello in cui si dichiarava a favore dei migranti.
Su quel "siparietto" ho personalmente scelto di non intervenire per rispetto (ma non certo di condivisione) della signora, e nella convinzione che ogni cittadino abbia il diritto di esprimere la propria opinione.
Ma da questo a lanciare invettive contro SALVINI da parte di un rappresentante politico, in una sede istituzionale, senza la possibilità di un "contraddittorio", ce ne passa.
Se il signor Ulivieri (consigliere comunale di Arco, e vicino alla formazione Potere al Popolo) avesse avuto di fronte un rappresentante della Lega avrebbe avuto la stessa sprezzante favella? Probabilmente sì, ma di certo avremmo potuto rispondergli ed affrontare un tema (quello dell'immigrazione) su cui tante sono le cose da dire.
Far sentire la propria campana è un diritto, ma sparare sentenze ed insulti (con l'appoggio o il silenzio del resto dei consiglieri presenti) puzza tanto di buonismo inappropriato e becero.
Mi stupisco anche del signor sindaco Betta che, proprio come primo cittadino e come rappresentante di TUTTI gli arcensi, non abbia cercato di attenuare i toni. Ma forse non era nelle sue intenzioni?
Ciò che mi preme difendere non è solo l'immagine del nostro segretario federale Matteo Salvini, ma anche la sua carica di Ministro della Repubblica.
E soprattutto ritengo indegno un atteggiamento nei suoi confronti che rasenta la vigliaccheria.
*Segretario Sezione LEGA - Arco (Tn)