
Si parla dell'aggressione alla giovane studentessa avvenuta ad agosto in Via Lungo Leno ma anche delle molestie perpetrate in pieno centro storico nei confronti della tabaccaia di Via Mazzini: tutti fatti che mettono a nudo un problema, quello della sicurezza, che deve essere in cima alla lista delle priorità nell'agenda politica locale.
È impensabile che in una cittadina di 40 mila abitanti, come Rovereto, vi sia un senso di insicurezza e di paura: una colpa non di sicuro riconducibile al lavoro delle forze dell'ordine, le quali lavorano con grande spirito di servizio ma alle prese con carenze di organico e di risorse economiche che rendono difficile il controllo capillare del territorio.
Piuttosto i problemi vanno ricercati in un buonismo diffuso da sempre adottato dalla politica provinciale degli ultimi anni, a guida centro sinistra autonomista.
Rovereto, così come qualsiasi altra città trentina, non può essere in balia di squilibrati o molestatori, la popolazione deve essere libera di vivere la propria città, dall'alba al tramonto, dal centro fino alla periferia con senso di sicurezza e protezione: non posso accettare che una donna abbia paura di fare una passeggiata sulla pista ciclabile al calare delle sera così come che una lavoratrice non possa aprire la propria attività commerciale in tutta serenità all'alba.
Il mio personale impegno, in linea con i principi della lista di Fratelli d'Italia per la quale candiderò alle elezioni provinciali di ottobre, sarà proprio quello di investire sul tema sicurezza, nella città della Quercia così come in tutta la provincia.
Un tema, quello della sicurezza, in perfetta linea con l'ordine del giorno presentato da Piergiorgio Plotegher, Danilo Angelini e Giuseppe di Spirito in circoscrizione centro a Rovereto: documento nel quale si impegna il Comune a potenziare i servizi di sicurezza nei luoghi di competenza comunale, in particolare nelle ore notturne.