Arco, 30 settembre 2018. - di Nicoletta Malfer*
Stimato Direttore, che l'informazione vada fatta, anche ai più piccoli, ci può anche stare... ma non a senso unico! Non con l'indottrinamento che, passando dalla scuola primaria, omologa il pensiero dei bambini e inevitabilmente di riflesso anche le famiglie. A segnalarmi il fatto è un genitore di Arco. Un genitore preoccupato ed arrabbiato.
Ai genitori della scuola è stata inviata questa circolare in occasione della "settimana dell'accoglienza" programmata dal 1 ottobre. I ragazzini della prima e della quinta classe saranno coinvolti in un incontro con alcuni rifugiati richiedenti asilo.
I bambini, si sa, sono spugne, e assorbono gli input che vengono loro proposti.
Che messaggio passa in questa serie di iniziative? Le famiglie quanto sono d'accordo con questo progetto che porta a conoscenza una sola campana? Cosa c'è dietro a tutto questo se non far passare per "buono" ciò che ONG, cooperative varie, ed una ben determinata parte politica vogliono inculcare ai nostri figli?
La famiglia deve essere l'artefice (e non questa "scuola") nel fornire ai propri ragazzi una panoramica completa dei fatti e delle situazioni che, guarda caso, sono gli stessi che animano il dibattito politico e sociale di questi ultimi tempi.
Voglio farmi interprete del dissenso di questo genitore (e sicuramente di tanti altri) che chiedono alla scuola ed agli insegnanti di insegnare le materie di loro competenza fra cui non è contemplato il "forgiare pensieri"... soprattutto oggi!
*Segretario sezione LEGA di ARCO