Rovereto, 12 giugno 2019. - di Guerrino Soini
Egregio Signor Direttore, chiedo spazio per poter esprimere una vibrata protesta verso il nostro Sistema Sanitario Provinciale con richiesta di pubblicazione in cronaca di Trento e Rovereto.
Sono Guerrino Soini, roveretano, diabetico da più di dieci anni e a fronte di ciò ho ottenuto, a suo tempo, l'esenzione dal pagamento del ticket relativa alle prestazioni per questa ed altre malattie delle quali ho la sfortuna di soffrire.
Nei prossimi mesi devo rinnovare la patente di guida e dal locale CAD (Centro Assistenza Diabetici) mi è stato fornito un elenco di esami ai quali mi debbo sottoporre per detto rinnovo.
Arrivato con l'impegnativa del medico curante, per lo screening del piede, alla cassa dell'Ospedale Santa Maria del Carmine, mi viene chiesto il pagamento del ticket relativo alla prestazione in quanto la stessa è relativa al rinnovo della patente. L'importo è modesto (€ 12,90) ma non è questo il punto, se sono diabetico ed ho diritto ad un'esenzione dovrei averne diritto sia che io vada a piedi sia che io mi muova in automobile. Che senso ha chiedere un contributo (in esenzione dichiarata) per il semplice fatto che sono un guidatore? Che sia un lusso sfrenato potersi muovere in automobile?
Penso che a forza di tagli il nostro Sistema Sanitario sia arrivato ad un punto di indecenza tale da far vergognare le persone che hanno bisogno di curarsi (mentre a rigor di logica dovrebbero vergognarsi i soggetti che, intascando degli incentivi di non poco conto, provvedono a "ridurre" la spesa pubblica) .
Abbiamo qui decine di migliaia di "ospiti" ai quali, senza diritti particolari ma solo perché presenti sul suolo nazionale, viene concesso un'assistenza sanitaria completamente gratuita. Agli ammalati cronici autoctoni viene costantemente compresso il diritto all'assistenza e a riprova di ciò basta guardare come si siano, necessariamente, ridotte le prestazioni erogate dal CAD locale che a fronte di un aumento considerevole degli utenti del servizio (più di 6000 in pochi anni) si ritrova con il personale a ranghi ridotti e con sempre maggiori oneri a carico di chi ha bisogno d'assistenza. Si può parlare di giustizia e di equità?
Andando avanti di questo passo diventerà un lusso curarsi ed allora il nostro civilissimo Trentino, una volta orgoglio e punta di diamante del Sistema Sanitario Nazionale, si troverà a far concorrenza alle ben più disastrate situazioni presenti nel sud del nostro Paese.
Fate vobis ....
Grazie per l'ospitalità.