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Indignazione vera o farisea?

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Trento, 29 ottobre 2020. - di Giannantonio Radice

Egregio Direttore, c'è stata una vera levata di scudi in presenza della imminente liquidazione di 500 euro al mese di rivalutazione ISTAT (con recupero di sette anni di arretrati) a favore degli ex e degli attuali Consiglieri Provinciali e Regionali.

I cori di critica si sono alzati dai Sindacati e , fra più o meno balbettii, dall'interno del Consiglio Regionale al punto che il Presidente Roberto Paccher ha deciso di congelare anche per il 2021 l'erogazione. Congelare, dunque; ciò vuol dire che prima o poi le prebende saranno poi assegnate a meno che non venga licenziata una apposita legge che elimini gli effetti ora in vigore. Non so se ciò avverrà; annoto solo che, in punto di diritto, il principio perequativo esiste e va rispettato; se il discorso viene deviato sugli eccessivi emolumenti percepiti dagli Amministratori e quant'altro, il tavolo di discussione è un altro.

In attesa della pubblicazione della sentenza, è freschissima la notizia proveniente dall'Ufficio Stampa della Corte Costituzionale, che la stessa ha ritenuto legittimo l'ennesimo blocco (il cosiddetto "raffreddamento della perequazione"), per il triennio 2022-2024, impedendo così la rivalutazione automatica delle PENSIONI superiori a 3 volte il minimo. I detentori, cioè, di introiti superiori ai 1.546,74 euro lordi mensili (cifre che, considerando a parte i "pensionati d'oro" , non rendono certo ricchi questi percettori) non potranno godere degli adeguamenti annuali. Questo sopruso è perpetrato dal 01 gennaio 2012 grazie a provvedimenti illegittimi, anticostituzionali (così si è pronunciata la Suprema Corte con sentenza n.70 del 20.3.2015) e/o raggiranti, assunti da una Sinistra di Governo individuabile nei suoi non dimenticati interlocutori.

In ordine cronologico: Mario Monti- Elsa Fornero, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte, longa manus prima dei 5 Stelle-Lega (quest'ultima colpevole e complice al fine di ottenere l'approvazione di" quota 100") e poi dei 5 Stelle-PD-Leu. La Sinistra, quindi, da difensore, come a sproposito ama ancora autodefinirsi, delle categorie più deboli e bisognose, si è, nei confronti della categoria dei Pensionati, certamente non ultima parte del Paese, trasformata in fredda, cinica e letale esecutrice finale.

A beneficio dei pensionati e non, ricordo questa tabella che riporta (dal 2006) la raggiunta perdita attuale, sottolineando che gli effetti del blocco della rivalutazione continuano e durano per tutta la vita e non verranno quindi recuperati.

Pensione 2.000 euro lordi al mese (1.500 netti) : - 113 euro mensili : persi 12.000 euro

Pensione 3.000 euro lordi al mese (2.100 netti) : - 158 euro mensili : persi 30.000 euro

Pensione 4.000 euro lordi al mese (2.800 netti) : - 202 euro mensili: persi 48.000 euro

Pensione 5.000 euro lordi al mese (3.400 netti) : - 245 euro mensili: persi 63.000 euro

Ebbene è il momento che Sindacati e Contestatori istituzionali che abbiamo sentito tuonare e protestare contro i provvedimenti, per ora congelati, scendano con la stessa veemenza in campo, non con le solite e ripetitive frasi di circostanza ma attuando modalità che ridiano finalmente dignità all'ormai tartassato e prosciugato mondo dei pensionati. La perequazione non è un benefit che può esistere o non esistere a seconda di un diverso contratto aziendale, è, al contrario, un diritto costituzionale comune a ciascuna persona che non può essere alterata in via continuativa fino ad essere ormai ritenuta cancellata.

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