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L'indisciplina che danneggia i più deboli

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Trento, 1 marzo 2021. - di Giannantonio Radice

Egregio Direttore, poter aggirare la legge, poterla eluderla o poterla violare, rappresenta per il genere umano un surplus di adrenalina al quale troppa gente non riesce a rinunciare. Se il danno provocato da questi comportamenti, una volta smascherata la malefatta e individuato il colpevole, incide su quest'ultimo con conseguente sanzione restrittiva e risarcitoria personali, nel caso invece di impossibilità di identificare con certezza l'autore, ogni atto di giustizia non trova attuabilità.

Il panorama creatosi con la pandemia Covid 19 offre proprio quest'ultimo schema. Gli effetti diffusivi, già di per se dannosi della malattia, vengono acuiti da comportamenti sconsiderati ed egoistici di troppe persone.

Le banali affermazioni di molti politici e non, che accanto alle raccomandazioni di prudenza amano sottolineare che la maggioranza degli Italiani è ligia alle direttive, rappresenta una clamorosa bufala! Perché tali enunciazioni abbiamo concreto fondamento si dovrebbero verificare positivi e virtuosi comportamenti con percentuali da "immunità di gregge" ancora superiori a quelle previste per considerare superato e vinto il virus ; e invece le quotidiane immagini che vediamo in TV o che viviamo per diretta esperienza, rivelano una disinvolta e colpevole disobbedienza.

Tutte le categorie di età e di genere hanno i loro "campioni", ma quella rappresentata dai giovani supera ogni immaginazione. La generazione destinata a prendere il nostro posto sta dimostrando una immaturità diffusa e un senso altruistico solidale scarsissimo; e tutto, come dichiarano, perché hanno bisogno di vedersi, rapportarsi, comunicare... perché rimanere in casa li fa impazzire! ...Loro,,, e gli altri no?

La mia categoria, quella dei "diversamente giovani", che è da troppo tempo occupa posizioni di retrovia nel vivere civile, vive così in un doppio stato d'angoscia alle prese da una parte con le disfunzioni organizzative che non prevedono ancora la somministrazione del vaccino e dall'altra quella derivante dal menefreghismo altrui obbediente alla massima "io so io e voi non siete...niente". Noi attenti a centellinare le uscite, a coprire convenientemente naso e bocca, a lavarsi le mani spesso e così via, altri alla ricerca di ogni mezzo per aggirare ostacoli e fastidi. "Nell'ora d'aria" che ci concediamo sentiamo così crescere sempre di più la rabbia nell'incontrare gente che non ha la mascherina perché deve fumare per strada(ma lo faccia a casa sua!), o perché parla al telefono ( ma spieghiamo loro che si può fare anche con la mascherina alzata!) o perché col naso fuori si respira meglio, o.... perché è "più figo" e segno di carattere da duro non portarla affatto.

E tutto questo perché, come dicevo in premessa, pur essendo potenziali "untori " e quindi anche causa di danni... estremi, sanno cinicamente che contro di loro prove non potranno mai essere esibite e quindi degli altri "chi se ne importa"?

L'indisciplina che danneggia i più deboli

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