Aosta, 1 novembre 2021. - di Giancarlo Borluzzi*
Egregio Direttore, giovedì 28 ottobre salivo in auto da Torino ad Aosta ascoltando con interesse "Un giorno da pecora", la frizzante trasmissione su RaiRadio 1 dalle 13.30 alle 15.00.
Purtroppo in Valle d'Aosta la prima mezz'ora è occupata da un cortomirante programma regionale (che inizia con un primo tronco dalle 12.30 alle 13.00 e prosegue dalle 13.30 alle 14.00), pianificato per calarci un po' di quella lingua francese che in regione nessuno parla, ma la finzione della cui esistenza attizza quanti sono dissociati dalla realtà linguistica locale e mondiale.
La trasmissione, condotta in modo spumeggiante da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, intervistava parlamentari sul diverso sentire relativo a un disegno di legge bocciato.
Entrando in Valle d'Aosta, la trasmissione diventa ex abrupto in francese su un argomento futile al punto che telefono dall'auto (non guidavo io) alla Rai aostana chiedendo del Direttore cui domando in base a quale disposizione la sede in Aosta si intrufola in una trasmissione nazionale e, in tale giorno (non mi pare sia una prassi), prolungando dalle 14.00 alle 15.00 il "disturbo" (per chi pesa le trasmissioni senza migliorare il giudizio se ci sono spizzichi propagandistici della lingua di Voltaire).
Risposta testuale quanto contrariata del Direttore: "Mica le chiedo quanta benzina consuma ogni km che percorre in auto". Costui, di cui non conosco il nome, non comprende che l'utilizzo di benzina è un fatto personale e quindi non equiparabile all'interesse pubblico del voler sapere chi ha avuto la bella pensata dell'interrompere programmi nazionali estendendo il 28 ottobre tale comportamento fino alle ore 15.00 e questo nell'ambito di una programmazione valdostana indubitabilmente pianificata ai fini di una finzione francofona.
Il Direttore poi afferma di ricordare che io mi sono "già interessato al francese (sic!)" in Valle e sentenzia che nessuno ha avuto lagnanze per l'intrufolamento della Rai locale nella programmazione nazionale. Il primo punto non contrasta, semmai offre maggior peso alle le mie domande e il secondo dimostra solo il disinteresse diffuso dei residenti verso l'essere dipinti volutamente diversi dal reale relativamente alla lingua che non hanno mai sulle labbra.
In seguito il Direttore dice di avere cose da fare, come se il rispondere alle domande di chi, con le sue tasse, gli paga lo stipendio, non fosse qualcosa che deve fare d'ufficio; inoltre, ben tre volte mi invita a passare in Rai perché mi pagherebbe il caffè. Presuntuosa autostima perché a me non punge la vaghezza di conoscerlo, bensì legittimamente gradirei solo avere lumi sulle due mie domande. Spazientito, egli termina la performance mentre io, non riuscendo a trovare l'organigramma regionale della Rai locale su internet, per email chiedo alla stessa le coordinate del Direttore di sede senza ottenere risposta: c'è chi si ritiene sull'Olimpo...
Informerò la Rai nazionale su ogni angolazione di quanto sopra sia perché il servizio pubblico non deve strumentalizzare gli ascoltatori al fine di un'improduttiva finzione francofona negando loro altre catturanti trasmissioni, sia perché deve informare il Direttore di sede che esiste un altro modo per rapportarsi con quanti ascoltano quel servizio pubblico che oltretutto finanziano col canone.
*Aosta Viale Gran San Bernardo 29 – Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. – 3472210510 + 0165548124