Una riflessione approfondita, ad esempio, meriterebbe l'argomento che viene sempre riportato circa l'eticità e la dirittura morale di chi ambisce alle poltrone più alte, doti che, per taluni, non avrebbe il Cavaliere.
E', ad esempio, più dotato, ad esempio, di valori chi, pur cedendo a comuni umane debolezze, ama il gentil sesso (cito questo particolare perché è un filone battuto e additato al pubblico ludibrio in maniera ossessiva dai neo-farisei) o per strappare qualche consenso di simpatia, racconta una barzelletta, o chi, pur di annientarlo fino a togliergli la libertà personale e i diritti civili, cinicamente e subdolamente ha operato nell'ombra e in acque melmose inventando un teorema fasullo , ricorrendo a metodi degni di regimi dittatoriali d'altri tempi?
L'accusa poi di aver promosso (anche sbagliando) leggi "ad personam" slegata dalla presa d'atto della necessità di difendersi da attacchi continui, pretestuosi, maligni, violenti e pianificati di una parte di una Magistratura supportata e ispirata dalla Sinistra politica, non è forse voler nascondere di proposito importanti particolari decisivi per un giudizio sereno e obiettivo? La guerra, ricordiamolo, gli fu dichiarata già dopo soli sei mesi del suo primo Governo quando fu travolto dall'avviso di garanzia, notificato tramite... Corriere della Sera, nel corso del G8. Dopo allora seguirono ben 90 processi, oltre 3800 udienze, continue ispezioni della Guardia di Finanza nelle sue aziende. Né Provenzano, né Mesina né alcun altro delinquente ha avuto tali "attenzioni".
Prima, dunque, di parlare di "leggi ad personam" affronterei il problema di "persecutio ad personam", in presenza di una lotta impari dove solo una parte (quella accusatoria) è sempre salvaguardata da qualsiasi colpa anche se consumata...consapevolmente).
Vogliamo poi parlare di come fu fatto cadere il suo Governo nel 2011? Gli accusatori lo attribuiscono ad un momento politico-finanziario catastrofico con uno spread che aveva raggiunto i 575 punti. Tutto vero! Ma se non ricordiamo che per far cadere Berlusconi (che la Sinistra e certa Magistratura non riuscivano ad abbattere con quelle che dovevano essere le vie normali di una democrazia... normale) l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da sei mesi si era accordato con Mario Monti (che sarebbe infatti successo a Berlusconi) cercando ulteriori e importanti alleanze, per la realizzazione del suo piano, con Barak Obama (defilatosi), con Romano Prodi, con la tessera n.1 del PD, Carlo De Benedetti (felicemente residente in Svizzera), con il Presidente francese Sarkozy (di cui abbiamo visto la fine) e con la Cancelliera Merkel, l'operazione "verità "viene capovolta. Il giochino dello spread schizzato fu, quando il momento fu considerato quello giusto, consumato con estrema facilità e rappresentò l'ultimo passaggio che mancava; bastò infatti che Germania e Francia non procedessero al rinnovo dei nostri titoli di Stato in scadenza per costringerci a promettere interessi sempre più alti fino alla insostenibilità e così lo spread da 173 punti in giugno divenne 575 a novembre, chiudendo così il machiavellico cerchio.
O vogliamo dimenticare gli episodi che hanno determinato la condanna penale ( l'unica) a carico di Berlusconi? Il reato, che una sentenza posteriore ha clamorosamente smentito!, era a carico della società Mediaset e che, per legge, doveva produrre effetti penali sul suo Presidente....che, guarda caso, non era Berlusconi! ...Effetti della Giurisprudenza creativa!..
E la votazione per dichiarare la decadenza da senatore di Berlusconi effettuata, per non correre rischi, per volere del Presidente del Senato Pietro Grasso a voto palese contro le norme dell'esistente Regolamento?
E gli effetti della legge Severino applicata, davvero in modo curioso, con effetto retroattivo per impedire a Berlusconi di ricandidare?
La richiesta di spiegazioni da parte della Corte Europea sui trattamenti riservati a Berlusconi e la modalità di gestire la Giustizia, dovrebbe far sorgere alle persone serie e obiettive qualche domanda.
È mia convinzione, infine, che Silvio Berlusconi non riuscirà nella sua ennesima sfida, ma in ogni caso uscirà a testa alta e con quella dignità che a dispetto dei suoi denigratori, ha saputo conquistare sul campo.