Questa mia impazienza, condivisa da numerosissimi italiani, nasce dai comportamenti tattici, fumosi, fuorvianti e quindi irritanti dei politici di tutti gli schieramenti, che hanno un elemento in comune, quello di infischiarmene della delicatezza e gravità del momento che stiamo vivendo in funzione di interessi di bottega e, purtroppo, di interesse personale.
Ma se i partiti ormai da troppo tempo ci hanno abituati, grazie alla loro incapacità, alla dispersione di quel senso civico e pragmatico necessari per una gestione della "cosa pubblica degna di questo nome, è anche pur vero che l'unica persona che con i fatti sta dimostrando come si governa, ne è coinvolto subendone gli effetti negativi. Draghi, infatti, degnissima persona più che idonea a ricoprire qualsiasi carica, evidentemente allettato dalla prospettiva di occupare la prima carica dello Stato, sta stravolgendo il suo modo di essere e di governare, fatti di attenzione per tutti e di decisioni in linea con il suo ingegno e intuito e quindi senza condizionamenti, a favore di trattative e compromessi che non urtino più di tanto i possibili suoi futuri elettori. Conseguenza di ciò uno scontento generale e critiche per la confusione e per le incongruenze create dagli ultimissimi provvedimenti.
Ai vari partiti non par vero di approfittare di questo momento ante elezione per cercare di riprendere una visibilità e un potere di influenza che per loro evidenti limiti e demeriti, non hanno dall'avvento di Draghi. È proprio per questo motivo che non si deve dare loro corda. Il nostro attuale Capo dell'esecutivo deve rendersi conto che è e rimane il nostro irrinunciabile numero uno e che la coerenza al proprio modo di essere non può essere sopraffatta da un diverso rapporto con i capricciosi partiti che sono consapevoli della loro morte politica qualora facessero mancare il loro sostegno.
Anche per questo mese scarso che manca, il Presidente Draghi continui imperterrito, mantenendo la ferma e apprezzata linea governativa seguita, respingendo le bizze strumentali degli schieramenti nella certezza che l'Italia non può fare a meno di una persona come lui qualsiasi carica ricoprirà.