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I bersagli sbagliati

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Trento, 28 maggio 2022. - di Giannantonio Radice

Egregio Direttore, dDa parte di una opposizione, intesa sia come corpo istituzionale sia come apparato sostenitore, mal mostosa e rosicante, è un continuo petulante rimuginare di critiche, stroncature, allusioni, provocazioni e accuse su un evento che ha visto la nostra Provincia essere invasa dall'entusiasmo e dall'allegria di una moltitudine di gente d'ogni età e di ogni dove, riservandoci un'attenzione è una notorietà presso i media altrimenti difficilmente raggiungibile.

Poiché alla fine tutto va buttato in politica, la "gravissima", ma inconfessata colpa dell'evento, è quella di essere figlia della intuizione di quella parte politica attualmente al potere, sottraendo così all'opposizione, in vista di scadenze elettorali ravvicinate, la possibilità di appendere al petto una lucida e splendente medaglia da esibire. E in tempi come quelli attuali dove i contrasti e i problemi si sommano a contrasti e problemi, l'offrire alternative che possano offrire positività e opportunità rappresenta per una disfattista opposizione, un pericolo da scongiurare ad ogni costo.

E allora che fare? Un minuto dopo la comunicazione di quanto si sarebbe organizzato, le truppe d'assalto si sono messe in moto. Quella che doveva essere la necessaria, giusta e indispensabile vigilanza, affidata ad una costruttiva dialettica rivolta alla regolarità dell'evento, all'assunzione di norme di sicurezza adeguate, alla congruità dei costi da affrontare e a quant'altro ha lasciato invece posto ad attacchi rivolti a distruggere , privilegiando lo scopo finale di bloccare il concerto o perlomeno di boicottarlo il più possibile.

Non ci sono riusciti.

Il concerto, che ha anche comportato qualche disagio e criticità, si è svolto regolarmente e senza incidenti fornendo anzi utili indicazioni che serviranno in futuro, se un futuro ci sarà, per altre simili manifestazioni.

La dialettica dunque dovrebbe a questo punto esaurirsi e invece la polemica sembra non demordere e continui sono gli attacchi concentrati, appurato che incidenti non ce ne sono stati, sui costi la cui copertura( per ora visibile solo dagli introiti dei biglietti venduti) si vorrebbe immediatamente presente ignorando gli ulteriori e consistenti ricavi derivanti dal cosiddetto "indotto" quale conseguenza della notorietà e visibilità ottenuta. Ma la demagogica posizione dei critici enfatizza, impropriamente, il costo sulla groppa dei cittadini costretti a subire il peso degli oneri finanziari immediatamente non coperti, del concerto.

...Poi leggo che è in previsione l'emissione di un nuovo bando di concorso per la realizzazione del NOT...

E qui cadono davvero le braccia al pensiero che le feroci critiche di cui sopra, in obbedienza ad un'ipocrisia farisea, vengono proprio da coloro che da vent'anni, hanno gestito (da insuperabili dilettanti allo sbaraglio) la per ora evanescente realizzazione del nuovo Ospedale, arrecando danni economici-finanziari agli utenti e di immagine irripetibili.
Questi sì hanno definitivamente determinato costi che hanno pesato e continuano a pesare su noi cittadini con la certezza di assenza di qualsiasi recupero in quanto a nessun responsabile è stato presentato il conto grazie a coperture opache e fumose indegne di una comunità civile.

Non vorrei infierire, ma vogliamo parlare del problema "Rifiuti" e di quello che comporta?

Questi, cari no-tutto, ad esempio, sono i veri bersagli da colpire con decisione e serietà e non demonizzare uno spettacolo con critiche che hanno la consistenza di un budino.

A dispetto delle tesi contrarie il concerto di Vasco Rossi ha avuto un effetto resiliente, il Not è il problema Rifiuti un effetto deprimente.

(nella foto Ianeselli, Vasco e Fugatti)

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