Si arriverà al suo razionamento potabile in tutta Italia. Nel frattempo il clima torrido richiede refrigerio, dove, naturalmente, è solo un invito a raggiungere mare, laghi, montagne, forse anche qualche collina, non i fiumi perché gli stessi sono diventati poco più che dei rigagnoli, alvei con sassaie e sabbia. Questa è l'estate che ci ritroviamo.
Nel frattempo, però, incombe, tra, purtroppo, diverse spade di Damocle, la prima che ci attanaglia, forse già usciti dalla porta di casa e, per chi non è incurante della cosa, preoccupi, non poco. Si tratta dello stramaledetto virus, costante, che da quasi tre anni ci perseguita.
È un ospite che sembra essersi stabilito in forma permanente, la cui viralità sembra propagarsi molto velocemente. Non può essere più il covid 19. Quello è finito, o peggio, è mutato e stramutato in continuazione, con mille varianti. I vaccini sembrano non abbiamo fatto un granché di effetto e la corsa alle inoculazioni parrebbe si trattasse di "acqua fresca".
Alcuni rappresentanti "di spicco" dell'attuale governo stanno ritornando sul "piede di guerra", con le loro dichiarazioni, in piena estate, presi dalle preoccupazioni, che di questa situazione di contagi, di cui parrebbe non esserci una fine, terminata la stagione estiva, con le sue vacanze, in autunno, temo si ritorni alle restrizioni, alle solite imposizioni del vaccino obbligatorio, lo stesso, non aggiornato, vecchio, scaduto, ma prorogato: semplice "scorta di magazzino" e forse, chissà, uno nuovo, con tutta probabilità, inaffidabile.
Dopo due anni di queste anche stravaganti campagne vaccinali siamo al punto di partenza. So che la malaria venne sconfitta, così come la peste. Alla Cina non si chiede di consegnarci i dati originali del patogeno per poter capire l'evoluzione e che razza di ospite si tratti.
Ci sono ricoveri in ospedali, più con tre dosi di vaccini fatti che senza; non mancano anche i morti purtroppo in Europa per un'iniezione che non è certo un'influenza e considerando che Omicron, o come lo vogliano chiamare muta ogni quattro mesi, siamo messi peggio del XIX secolo. Ho la sensazione che i governi hanno scelto di disonorare la democrazia, quelli che l'hanno. Preferiscono rassicurare i cittadini in occasione di emergenze e disastri, arrivando anche a mentire.
Tutto ciò crea situazioni paradossali, come all'inizio del 2020, quando si passò dalle affermazioni tranquillizzanti sull'assenza in Italia del covid al frettoloso lookdown.
Adesso si aggiunge come altre spade di Damocle qualcosa di simile: mi limito solo a pronunciare il caro benzina.
Non sarebbe utile finire di mentire ai cittadini e dire esattamente come stanno le cose, tante, purtroppo?
Perciò, trasparenza e più verità, per farle funzionare queste democrazie, perbacco!