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Un nemico chiamato assuefazione

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Trento, 1 settembre 2022. - di Giannantonio Radice

Egregio Direttore, non è vero, come di dice, che stiamo assistendo a una delle più brutte campagne elettorali. È come le altre.

Da quando ho memoria è sempre stato così; i nostri futuri rappresentanti hanno sempre riservato agli avversari - o forse è meglio chiamarli nemici perché così li considerano - pesanti offese e feroci accuse (solitamente più false che vere) in via continua e ripetitiva, puntando sulla diffusione del panico qualora il successo arridesse alla parte avversa. Non ci sono limiti alla sfrontatezza dei mezzi utilizzati e il gioco si riduce tristemente a chi ha più cattiveria e odio da dispensare. Gli attori, quelli navigati e quelli di primo pelo, tranne poche eccezioni seguono il collaudato cliché perché abituati a questi "stile".

Noi cittadini, però, siamo dall'altra parte; siamo quelli cioè che votano e decidono (o meglio dovrebbero decidere) chi ci rappresenterà; la nostra, a pensarci bene, è una posizione non solo importante ma anche privilegiata; abbiamo nelle nostre mani e possiamo determinare il futuro nostro e, più importante, dei nostri figli. Purtroppo soffriamo di un insidiosissimo limite, quello derivante da una diffusa rassegnazione che determina l'incapacità di giudicare criticamente non dico l'ideologia di un modello a noi più consono ma i suoi interpreti che con disarmante faccia tosta e pelo sullo stomaco ci propongono soluzioni e schemi senza rispondere della mala gestione politica da loro e del partito di appartenenza attuata.

In nome di un pigro tran tran, di una memoria labile colpevolmente rimossa e di slogan rispolverati per l'occorrenza, anche se clamorosamente non armonizzati dalla realtà , siamo tuttavia tendenzialmente disposti a votare con superficialità il partito e i personaggi ... di sempre a prescindere dai loro evidenti, documentati e negativi esempi consumati. Esiste poi una preoccupante moltitudine di cittadini che ritiene di risolvere il problema seguendo il metodo dello struzzo astenendosi dal voto e rendendosi così complice di un atteggiamento ancora più grave in quanto nega la realizzazione di una piena democrazia. Partiti che sono ricorsi a metodi e aiuti esterni, discutibili per non dire illegali, per eliminare avversari e raggiungere o mantenere il potere, parlamentari che si sono distinti per un conveniente cambio di casacca per una nuova scalata al potere, sono fenomeni che possiamo e dobbiamo punire nelle urne. È opportuno ribellarsi ad una assuefazione che accetta qualunque cosa e che sembra sovrastare il libero pensiero. La sconclusionata legge elettorale attuale non ci permetterà del tutto di manifestare il nostro sdegno ma potremmo dare sicuramente un segnale forte e chiaro.

Un nemico chiamato assuefazione

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