È il marcio che rischia di farci tracollare, soccombere, in una nevrotica e schizofrenica "competizione" di chi, davvero, sembra lo faccia, per assurdo, anche apposta: una sorta di gara a volersi rendere più imbecille, purtroppo, tra chi, da oltre vent'anni ci comanda, di fatto, ponendo tutto, mani, corpo e piedi, in senso di totale disponibilità politica di Stati, nei confronti di due o tre autorità internazionali: L' Unione Europea, la NATO del dopo la caduta del muro di Berlino ed i poteri scellerati di più banche centrali in un Europa vecchia, macilenta, stra mal governata da Stati membri. Questi assomigliano non ad un solo esercito sbandato di quello che fu l'8 settembre 1943, ma a più eserciti, ognuno dei quali, Nazione nell'UE, nella NATO e nelle lobby delle Banche europee, fa esattamente, come gli pare.
C'è stato il risvolto voluto e pompato di voler entrare in una moneta unica; poi, svuotare completamente le sovranità economiche degli Stati membri abdicando a favore di un'unica sovranità sovranazionale, La Commissione Europea di Bruxelles. Da questa struttura di "scienziati" funzionari, "calamai e pennini", stracolmi di stipendi impressionanti ( ne ho purtroppo conosciuti diversi) è avvenuta la "trasformazione": sono diventati, ai piani altissimi, avvitati, avvinghiati sulle varie postazioni di comando, a turno, una proliferazione di capi su tutti, nessuno escluso! Per tutti intendo dirigenti, i quali hanno esercitato, direttamente, un folle potere su capi di Stato, su governi, che a loro volta hanno fatto ricadere su coloro che sono diventati veri e propri sudditi, le popolazioni intendo, cosa hanno fatto?
Hanno impresso obblighi, doveri, a partire dal welfare, alla sanità pubblica, alle scelte ostacolate dello studio, con disastri nell'istruzione pubblica, fino ad arrivare alle coatte disposizioni per eseguire, pedissequamente, i "compiti per casa", sulla dolente nota di resa dei conti finanziari: i bilanci. Naturalmente tutto ciò in tempi di esercizio dell'anno a temine, in una corsa forsennata nel presentare piani e relativi conti di solchi di debiti economici, che, nel tempo, si stanno rilevando sempre più disastrosi. L'Unione Europea, retta da politici, banchieri, gente della finanza, così come la divenuta "sorella" NATO, hanno avuto grandi smanie di grandezze e quindi si sono estesi a 27 Stati la prima e 26 la seconda, complicando, a mio avviso, la vita reale di ciascuna Nazione. Da un punto di vista economico esistono fortissimi squilibri di bilanci, con dissesti economico - finanziari dovuti a realtà politiche e di vita differenti. Da un punto di vista politico io credo che tutte queste Nazioni facciano molta fatica a capirsi. Da un punto di vista di difesa la stessa rischia di diventare un'offesa per conseguenza di una guerra in cui due Nazioni, Ucraina e Russia sono riuscite a trascinare nel loro problema mezzo mondo.
A far finta di calmierare gli eventi ci sono i soliti americani, ma della Casa Bianca di Washington, non certo del popolo americano. Ancora una volta, dopo lo sganciamento delle due bombe atomiche ad Hiroshima e Nagasaki continuano, in politica militare, a sbagliare ed ora, più che mai, rischiano di dare una botta finale a quella vecchia Europa che tanto avevano tolto dal nazismo. Purtroppo, la vecchia Europa, nei suoi capi politici, nei suoi primi ministri, nei suoi presidenti di Nazioni, ma altresì nel suo attuale Segretario Generale della Nato ( un banchiere) si genuflette all'attuale uomo solo al "comando": l'inquilino della Casa Bianca, molto anziano e forse anche poco lucido per età raggiunta. La UE e la NATO hanno fatto un "bel pappa e ciccia" insieme tra i due organismi sovranazionali, creandosi addosso delle sovrastrutture inutili, per così arrivare a determinare una guerra per procura, a distanza, contro un invasore russo e continuare a fornire la "libidine" di sostegno in armi e quattrini all'invaso Capo di Stato ucraino che, per cultura, approfitta di questi infiniti appoggi, pretendendoli pure con veemenza spudorata. In questo "idilliaco" scenario, che per me è pure parossistico e paradossale, naturalmente, come conviene che trattasi per guerre dichiarate contro uno Nazione, di cui si conosceva molto poco, più che altro per indifferenza, non potevano mancare le sanzioni a pioggia verso una Russia, vista sempre con forte ostilità e diffidenza, benché facesse molto comodo in materia di vitali esportazioni energetiche, quali il gas.
È una brutta storia quella che semplifico e forse cerco di sintetizzare. È una storia che rischia la follia di andarsi a cercare il male, vasto, esteso, di cui non vedo soluzioni di uscita perché i capi plenipotenziari non vogliono trovarle, salvo qualcuno, ma i piccoli governi "sudditi" sono come i soldatini che, schiacciati dal peso enorme delle più totali incompetenze, rifuggono pure dalle responsabilità verso i propri cittadini. A chi dovremo, poi, dare la colpa se si giungerà ad una catastrofe umanitaria?