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I veri pericoli

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Trento, 17 settembre 2022. - di Giannantonio Radice

Egregio Direttore, la dialettica intervenuta fra Lorenzo Mazzalai prima (12/9/22), dal sottoscritto in replica poi (13/9/22) ed Ezio Trentini ora (17/9/22) mi costringe ad un ulteriore intervento, che spero definitivo, su tale argomento.

Il primo scritto-invito di Mazzalai a riflettere prima di votare per il centro destra e per la Meloni poggia su una serie di conclusioni e opinioni che essendo figlie di una sua collocazione politica, non per questo rappresentano un Vangelo inconfutabile ma solo un aspetto della tematica.

Rispondendo nello specifico a quanto da lui esposto desidero fare qualche esempio: la scarsa rilevanza che l'Italia avrebbe in caso di vittoria del centro destra è clamorosamente smentita dalle molteplici dichiarazioni ufficiali di moltissimi paesi stranieri far cui anche gli Stati Uniti che hanno confermato la legittimità di un Governo anche a guida Meloni non rappresentando questa ipotesi un pericolo democratico e assicurando così piena dignità rappresentativa senza quei pregiudizi che la sinistra vorrebbe suggerire; l'ulteriore pericolo di diventare Paese di serie B allo stato attuale non esiste sia per le adesioni dichiarative straniere già ricordate sia perché (e ne ho fondata fiducia) in un futuro vicino potremo contare (e in questo condivido la speranza di Trentini) sull' ulteriore sostegno di Mario Draghi, magari come nuovo Capo dello Stato se l'attuale, da galantuomo qual è, dopo aver traghettato l'attuale difficile momento, si ritirerà. Giova ricordare comunque che Paese di serie B lo siamo stati negli undici anni di governo a trazione sinistra più volte umiliati ed esclusi da importanti vertici decisionali proprio da quella Germania e da quella Francia impegnate a rincorrere il loro esclusivo interesse e con i quali forse un chiarimento sul ruolo dell'Italia sarebbe finalmente auspicabile.
E dov'è il pericolo della richiesta di una rivisitazione del PNRR alla luce dei nuovi non previsti accadimenti nel frattempo intervenuti? ; quale ancora il pericolo derivante nel desiderare la regolarizzazione del fenomeno di una immigrazione (parlo di quella illegale) che oggi permette l'entrata in Italia di chiunque salvo poi lasciare la gente allo sbando e alla mercé della peggiore delinquenza ? Continuiamo con "l'agenda" Lamorgese?; e che dire poi della necessità di porre mano ad un sistema scolastico dove la inconsistenza, la debolezza e l'incompetente guida della sinistra ci ha fatto precipitare agli ultimi posti nella classifica nella preparazione dei nostri giovani che appaiono geni all'esame di maturità (99% di promossi) e poi somari in presenza di prove serie e impegnative ?; non solo ma quelli che ce la fanno ed eccellono sono costretti ad espatriare perché la meritocrazia, in onore di un deviante principio ideologico, qui in Italia è un optional.

Circa poi le certezze di Trentini della catastrofe che appare all'orizzonte e l'invito rivoltomi di affermare la veridicità di quanto da lui affermato, la mia risposta è semplice e chiara: NO.

La mia nota finale, che era il succo della mia lettera del 13 scorso, desidera ribadire un concetto che ritengo superiore ai pur importantissimi e giustamente dibattuti temi trattati dai noi tre interlocutori; quello riferito al concetto di democrazia che le due opposte fazioni devono esprimere non sulle interpretazioni e sulle previsioni ma sui fatti realmente accaduti in modo concreto e portatori di conseguenze.

Una forza politica come la sinistra che, intaccando i principi più alti della civiltà, permette (facendosi complice attiva e passiva) la creazione di false prove, di forzature e di stravolgimento della legge per far condannare e togliere la libertà personale ad avversari che non riesce a vincere in un leale confronto politico e che per mantenere il potere non usa ma abusa della legge, dimostra di non avere alcun rispetto della democrazia anche se di tale parola fa demagogicamente e impropriamente utilizzo con l'arroganza di imputare agli altri i propri peccati.

Il pericolo ipotizzato da Mazzalai e Trentini va pertanto ricercato non fra le file dell'ipotetica vincente forza governativa del centro destra ma nella coalizione, abituata sempre ad auto assolversi, per la quale simpatizzano.

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