Trento, 25 settembre 2022. - di Giannantonio Radice
Egregio Direttore, il consigliere Giorgio Tonini, prestigioso rappresentante della Sinistra, evidentemente a corto di realistiche proposte per un progetto governativo per il prossimo quinquennio si gioca, in linea ormai con un'impostazione condivisa da compagni e alleati, la carta del pericolo di dittatura e della impreparazione a governare qualora il centro- destra dovesse affermarsi alle prossime imminenti consultazioni nazionali.
Il modo per giungere a tali conclusioni è ormai quello usuale; in primo luogo, tanto per crearsi una verginità e non versare benzina sul fuoco sul pericolo fascista ormai da tutti disconosciuto, sostiene con apparente solennità che questo pregiudizio ormai è stato convintamente rimosso, in seconda battuta poi espone fatti e teorie che cancellano di fatto i buoni propositi di cui al punto precedente.
Il consigliere Tonini, dunque, porta due esempi, per lui eclatanti, che conferirebbero prova di tale incapacità futura a governare. La prima si riferisce alla dichiarazione di Giorgia Meloni che ricorda come l'elezione di Orban in Ungheria è avvenuta in modo libero e democratico legittimandolo così a governare. Anche se, come da noi è giusto sottolineare, il modo criticabile e non condivisibile praticato, il "particolare" della elezione libera e democratica sembra, contro ogni logica, rappresentare per l'estensore dello scritto di non eccessiva importanza perché,e in questo mii trovo d'accordo,altre componenti devono accompagnare l'esercizio del potere: giusto non volere assoggettare o condizionare il potere giudiziario, giusto non manovrare la libertà di stampa e quant'altro.
Credo a questo punto di essermi perso qualcosa; da undici anni la sinistra governa senza mai aver vinto le elezioni, anzi , cinque anni fa, dopo un breve intervallo di poco più di un anno, riprese il potere a seguito di una delle più sonore sconfitte della sua storia, non usando bensì abusando di cavilli costituzionali.Per quanto riguarda il delicato settore attinente la Giustizia forse è meglio stendere un velo pietoso dopo quanto emerso dallo scandalo Palamara e dall'uso distorto della Giustizia per eliminare gli avversari sia della controparte sia, quelli scomodi, di parte. E che dire dell'Editoria dominata in maggioranza da giornali e TV di parte.
Insomma qualche affinità con i metodi Orban mi sembra di notarli, con l'eccezione che Orban le elezioni le ha almeno vinte!.
Il secondo punto verte sul concetto di autonomia che la Sinistra vorrebbe avocare alla sua esclusiva capacità e competenza, negando una qualsiasi attività critica agli avversari subito e frettolosamente etichettati come non difensori delle guarentigie autonomistiche e pertanto negazionisti dell'Autonomia.
Tutti argomenti molto deboli ed evidentemente strumentali.
(nella foto Giorgio Tonini)