Se in linea di principio non condivido questa scelta (manterrei invece la misura afflittiva pecuniaria, anzi la inasprirei) mi sento, a malincuore, di accettare questa soluzione in considerazione che rispetto a moltissimi altri analoghi casi nei quali si è costretti ad assumere una decisione se pur dolorosa ma in nome di un beneficio rivolto alla maggioranza, il presente vede la necessità di salvaguardare quella categoria formata da bambini, giovani, donne, uomini, persone anziane che le più svariate motivazioni costringono, nello status transitorio di "soggetti fragili", a rivolgersi con fiducia a persone rassicuranti e competenti del settore sanitario.
Medici e Magistrati sono gli unici soggetti che possono nella più completa discrezionalità disporre della vita altrui; a loro, in via ipotetica, non è consentito sbagliare, e se ciò avviene, perché nessun essere umano è infallibile, non devono essere imputabili dubbi sulla buona fede del loro operato. Il medico no-vax che quotidianamente è a diretto contatto con i "fragili" col suo comportamento non deve permettere deroghe alla eticità cdel suo operato. La responsabilità che deriva da una professione così importante ed esclusiva comporta il superamento di qualsiasi remora ideologica in funzione di un dovere che trascende la normalità.
Sono andato a rileggere il "Giuramento di " Ippocrate", quello che i neolaureati solennemente recitano nel giorno della loro proclamazione dottorale di fronte alla Commissione giudicatrice e ai genitori e parenti giustamente orgogliosi del successo appena proclamato; è un giuramento portatore di principi, di altruismo, di alti propositi, di comportamenti ... di etica!
Ecco, di Etica..: quella che i medici e il personale sanitario "NO-Vax" dimostrano di non avere.