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Ancora in azione il visionario 'presidente' dei partigiani trentini

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Trento, 12 luglio 2012. - di Emilio Giuliana

Caro Direttore, tenuto conto dell'associazione ed i personaggi in questione, attori dello spiacevole episodio "Manci", mai mi sarei sognato di dover intervenire in merito alla vicenda, in quanto disgustato da accadimenti che ritengo strumentali e funzionali solo per chi ha interesse ad amplificarle. Per ist...into, gli episodi di vilipendio e vandalismo che vedono coinvolti i comunisti partigiani locali, mi fanno tornare alla mente il caso del professor Marsiglia accaduto diversi anni fa a Verona, piuttosto che pensare a sciocchi perditempo, vogliosi di pregiarsi di tali bassezze.

Pur non di meno, non si può essere oggetto di giudizi ed incriminazioni arbitrarie e gratuite da parte di nessuno, tanto meno se le accuse arrivano da una persona discutibile dalla dubbia credibilità. Fosse solo per il fatto, che il sedicente partigiano, comunista nostrano, millanta una militanza da partigiano , dimenticando che a fine guerra (1945 ), aveva 3 anni.

Il già onorevole Sandro Schmid sarà tenuto a dimostrare in un aula di tribunale, quanto da egli sostenuto, ovvero che i colpevoli del furto della corona apposta sulla lapide di Manci, sia stata operata da quel gruppo di persone, che qualche mese fa a Levico avevano organizzato il convegno sul signoreggio bancario.

In caso contrario, le sue affermazioni saranno da considerare calunniose, contro il sottoscritto Emilio Giuliana, il segretario provinciale del partito La Destra Paolo Motta, il presidente dell'associazione Progetto Nazionale, il Presidente dell'Associazione Ataies. Inoltre, dovrà rispondere di istigazione all'odio religioso e politico. Nessuno di noi è islamofobo, nessuno di noi è nazi – fascista! Soprattutto, nessuno di noi, in nessuna misura tiene in considerazione partigiani comunisti, capaci di raccontare storie artefatte, utili però a raccogliere lauti finanziamenti.

Ribadisco, nessuno di noi è paranoico, maniaco o nostalgico, non ci riteniamo fascisti per diversi motivi: il primo perché è ormai un'esperienza consegnata alla storia, due perché anagraficamente i più, siamo nati molti anni dopo la fine del fascismo, tre perché coscienti di non valere quanto gli uomini di quel tempo. Però coscienti del fatto, che dal periodo risorgimentale ad oggi, il fascismo pur con i propri limiti umani, è stato un ventennio governativo politico, sociale, morale, etico e di libertà, assolutamente imparagonabile ed irraggiungibile dalle democrazie giacobine occidentali.

Emilio Giuliana

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