Aosta, 20 giugno 2013. - di Giancarlo Borluzzi
Il responsabile delle relazioni esterne dell'Anas ammette la distruzione, ma espone implicitamente una tesi ben singolare a difesa: per l'Anas un guardrail va progettato, nel suo aggancio al piano di spiccato, in maniera identica sia se posto in mezzo a una pianura a livello del mare, sia se a oltre duemila metri con incombenti pendii necessariamente spazzati da slavine o valanghe. Nel secondo caso, al massimo si "posizionano scivoli metallici a protezione delle barriere in punti particolarmente critici, per garantire la protezione del guardrail dalle sollecitazioni indotte dalla coltre nevosa": è di solare evidenza che questi scivoli metallici non hanno assolto il loro compito nel caso in questione per cui andavano diversamente collocati/dimensionati, ma la risposta del signor Scanni è incomprensibile laddove attribuisce al guardrail il solo compito di contenere i veicoli che andrebbero altrimenti fuoristrada.
L'Anas avrebbe speso pochissimo di più prevedendo per i soli agganci dei guardrails (sottolineo che questi ultimi si sono rivelati perfetti, è stato incongruo il tipo di ancoraggio al piano orizzontale) dei dimensionamenti più consoni e posizionati su basamenti sempre in linea con gli sforzi cui dovrebbero far fronte. Un'automobile fuori controllo impatta sul guardrail battendo sostanzialmente di fianco, quindi con una forza inferiore a quella di una massa nevosa che urta perpendicolarmente sulle barriere. Lo spazio è tiranno per cui prescindo da considerazioni tecniche, ma è certo che l'Anas, per il ripristino di 150 metri di guardrail che già un anno prima era crollato, deve ora sostenere dei costi ben superiori a quelli prevedibili prima delle due distruzioni in caso di agganci e fondazioni adeguati. Per difendere l'automobilista va tenuto conto che il guardrail deve esistere, sopravvivendo a situazioni montane necessariamente diverse da quelle a livello del mare: per questo il signor Scanni ha girato attorno al problema anziché difendere l'operato dell'Anas.