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La vita notturna a Trento

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Trento, 23 giugno 2013 - di Davide Cutrupi alt

Scrivo questa lettera non come giovane imprenditore, non come giovane organizzatore di eventi, non come giovane universitario e nemmeno come membro del gruppo giovani del PATT. Scrivo questa lettera come giovane. Un giovane residente della splendida città di Trento da ormai 10 anni. Un giovane che si sente sempre meno giovane. No, non parlo dell' età che avanza ("ci mancherebbe a 24 anni, Davide" si potrebbe obiettare) ma di una problematica - tale è - che gli organi legislativi ed esecutivi lasciano da parte da troppo tempo, nascondendo la testa sotto la sabbia. Il caso del caffè de la paix è, infatti, solo l' ultimo dei tanti casi, la problematica della (non) vita notturna del capoluogo regionale accomuna sempre più ragazzi, trovando sempre meno soluzioni.

Che i residenti del Passaggio Teatro Osele si siano dimenticati di siringhe e del fetore che proveniva in passato dagli angoli del vicolo, utilizzato come orinatoio pubblico da ubriachi, tossicodipendenti e senzatetto? E la paura di attraversare il vicolo in orari notturni, con la speranza di non imbattersi in loschi personaggi? Tutto dimenticato. Ora il capro espiatorio è un circolo che è stato capace di risanare l'ambiente circostante.

"Trento NON E' una città per giovani" recitava il titolo di una lettera inviata al medesimo quotidiano.
Effettivamente, Trento è l'unico capoluogo di Regione in Italia che non ha uno spazio esterno adibito ai grandi eventi, orari di chiusura di determinati locali anticipati alle ore 22.30 - vedi il caso del cafè de la paix - una città che troppo spesso non valorizza i momenti di ricreazione e di ritrovo, una città "aperta" alle tradizioni (feste vigiliane, autunno trentino, ecc) ma chiusa ai cambiamenti. Si pensa troppo spesso ad attrarre i giovani, con iniziative importanti, con sussidi economici, ma la ricompensa nel week-end è troppe volte misera o nulla per chi sogna l' arrivo del proprio artista preferito, un cantante, un dj internazionale, per chi vorrebbe cantare e ballare con i propri amici sotto le stelle.
Tanti divieti o compromessi che sanno di beffa per i promotori che spesso (giustamente) mollano la presa e guardano altrove.


Senza voler far polemica, mi faccio coraggio e provo ad analizzare lucidamente la situazione: l' unico posto in cui è possibile organizzare dei concerti a Trento, ad oggi è il PalaTrento ed infatti è li che si svolge la maggior parte (se non tutti) dei concerti. Una struttura che, seppur con i suoi mille pregi, non si rende accattivante con l' arrivo del gran caldo. Cosi propongo al Senatore Franco Panizza, durante una telefonata amichevole, una semplicissima e banalissima idea: perchè non adibire l' area Zuffo ad area per concerti i week end estivi? Un luogo che è si distante dal centro urbano ma che non obbliga i ragazzi a dover spostarsi in auto ogni week end. Riducendo cosi altrettante problematiche molto più serie e che spesso hanno gravi conseguenze: la guida in stato d'ebbrezza. Un luogo che non recherebbe particolare inquinamento acustico - provocato comunque sia dagli svincoli autostradali antistanti al parcheggio; un luogo che nei week end estivi si trasforma in un enorme deserto di cemento, fine a se stesso. Perchè, dunque, non mettere da un lato la possibilità ai giovani imprenditori di ricreare concerti, di mettersi in gioco e dall' altro lato la speranza a quei giovani che troppo spesso esausti dallo studio intenso sono costretti a "migrare" verso città un po' più giovanili. C'è un altro lato, inoltre, che va considerato: l' arrivo di grandi nomi in uno spazio aperto, potrebbe esser gradito da molti ragazzi residenti nelle regioni limitrofe, un giovamento anche dal punto di vista turistico se vogliamo, che male non fa. Esempi lampanti son dati dai nostri vicini di Verona (l' Arena di Verona non ha paragoni, siamo d'accordo) e Padova (con lo stadio Euganeo invaso da tutto il triveneto durante i grandi concerti).
Ed invece, come ho scritto sul noto social network Facebook "...a Trento si attende la Notte Bianca dove i bar resteranno aperti addirittura OLTRE le solite 22.30 e sarà possibile avvistare fenomeni paranormali come dei dj set/concerti/spettacoli in varie Piazze del capoluogo di Regione. Fenomeni del tutto normali (leggenda narra) in tutti gli altri capoluoghi di Regione che si ripeterebbero con una certa costanza durante l'anno.
Ed io...Io sogno di poter vedere anche i ragazzi trentini divertirsi in città, ascoltando i loro idoli e ballando sulle loro note.
Sogno una Trento a misura di giovani.
Sogno un artista come Ligabue all' Area Zuffo.
Sogno migliaia di giovani che d'estate potranno urlare contro il cielo."


Care Istituzioni, adesso tocca a noi poter dire "Trento E' una città per giovani!"

La vita notturna a Trento

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