Aosta, 23 settembre 2013. – di Giancarlo Borluzzi
Incuriosito, entro: locale moderno e di buon livello, canzoni di Al Bano, Celentano e Nannini di sottofondo. Coi figli mi siedo su eleganti divani vicino a un maxischermo che proietta video di località italiane trattandosi di un ristorante fusion, giapponese e italiano. In un paradiso culinario come l'Ucraina è insensato disertare la cucina locale, ma la sosta era imposta dal nome del ristorante e dal menù delle pizze, visti i loro nomi: "Capone" (senza Al), "Cosa nostra", "Gambino", "Mafia Campania", "Mafia Maranciano" e "Mafia Calabria".
Proprio alla lettura di quest'ultimo tipo di pizza, coincidenza incredibile, sul maxischermo appaiono immagini di Aosta: il campanile di Sant'Orso, il suo chiostro, il Municipio, la piazza centrale e, visto dall'elicottero, il percorso dall'Arco d'Augusto a piazza della Repubblica! Poiché né sulla fronte mia né su quella dei miei figli si legge l'indicazione, diffusa in Valle d'Aosta, di allineati nei confronti di chicchessia, qualcuno potrebbe ritenere frutto di interessata fantasia quanto riportato.
Per questo preciso che "Mafia" è una catena con vari ristoranti in Kiev e nella parte sud-orientale del paese, come verificabile su www.mafia.ua, ove si può leggere il menù delle pizze e reperire il numero telefonico del locale da me indicato (il primo tra quelli in Dnipropetrovsk reclamizzati con foto nel sito): chiamando (ovviamente in inglese, il francese in Ucraina è presente quanto i panda per le strade), si ha conferma dei video sull'Italia contenenti anche immagini di Aosta.
Concludo con un'ipotesi sulla coincidenza preindicata: e se il classico "nomen omen" andasse in questo caso modificato in "video omen"?