Aosta, 3 gennaio 2014. – di Giancarlo Borluzzi
Caro Direttore, ieri Silvio Berlusconi ha nominato 7 coordinatori regionali, tra cui quello della Valle d'Aosta, il ragionier Massimo Lattanzi. In questa regione i partiti nazionali raggiungono a malapena il 20% dei voti e questo non perché ci siano specificità etniche o linguistiche (nessuno parla francese!), ma solo perché lo Stato lascia alla Valle più del 100% di ogni tassa qui prodotta, premessa per un sistema clientelare gestito da micronazionalisti da operetta: basti dire che l'Union Valdotaine, partito di maggioranza relativa, dichiara la propria radice nello scritto di chi definì i non autoctoni "altra razza" rispetto agli autoctoni, a loro volta dichiarati superiori per intelligenza agli italiani provenienti da altre regioni.
In Valle esiste un insopportabile integralismo culturale fondato su demenziali bugie che va combattuto in base a principi liberali legati al buon senso comune.
Purtroppo i partiti nazionali cercano posti al sole offrendosi in posizione subalterna all'UV predetta o a schegge da lei fuoriuscite. Il ragionier Lattanzi portò il PdL a fare da stampella per anni all'UV, addirittura ottenendo che il PdL non si presentasse alle politiche del febbraio 2013 per non togliere voti ai 2 candidati voluti dall'UV in questo collegio uninominale. Risultato di questa scellerata politica: alle regionali del maggio 2013 in Valle d'Aosta, su 35 consiglieri il PdL non ne ha ottenuto nessuno.
Questo ragioniere impose al formale coordinatore regionale di permettere a me di far parte del direttivo regionale solo se mi impegnavo per iscritto a non criticare mai l'UV. Ci sono riforme alle porte, anche riguardanti la sola Valle d'Aosta, ma tale Lattanzi pensa solo a come porre FI ai piedi dell'UV. Chi crede nei valori liberali, e quindi in FI nazionale, non può avere a che fare con chi in Valle d'Aosta non sa interpretare le problematiche locali con spirito liberale rispettoso delle caratteristiche di tutti, per cui si deve organizzare in modo politicamente autonomo in questa regione.
E dire che erano state avanzate varie richieste di incontri in Roma per chiarire la situazione valdostana: purtroppo per tutti, FI nazionale ha fatto una scelta che non può essere condivisa, ma deve essere combattuta pubblicamente, da chi in Valle vuole battersi per una regione non più inficiata dal più becero localismo fondato su panzane etnolinguistiche e foraggiato oltre misura da uno Stato che viene poi bollato come centralista dai signorotti locali. Che errore nominare il ragionier Massimo Lattanzi a direttore d'orchestra in Valle d'Aosta!!!