Coredo, 7 gennaio 2014. - di Paolo Forno *
Chiedo gentilmente di dare notizia sul vostro spazio libero ed indipendente di questo importante progetto pubblicando la nota in allegato che riassume la lettera firmata dai 5 sindaci della Predaia e recapitata alle famiglie nel periodo natalizio. Se servissero ulteriori informazioni rimango a disposizione.
Come portavoce dei sindaci e firmatario dell'articolo vi ringrazio per lo spazio che ci concederete (se lo ritenete meritevole, ovviamente) e vi auguro un buon lavoro. Dopo aver superato tutti i passaggi nei consigli comunali trovando sempre l'unanimità dei votanti, i 5 comuni della Predaia che hanno intrapreso il progetto di fusione si rivolgono ora ai propri cittadini. Lo fanno attraverso una lettera scritta e firmata da Paolo Forno (sindaco di Coredo), Daniele Brentari (sindaco di Smarano), Stefano Cova (sindaco di Taio), Alberto Corrazzolla (sindaco di Tres) e Walter Todeschi Betta (sindaco di Vervò).
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La nota è stata inserita nei notiziari informativi dei 5 comuni distribuiti alle famiglie durante il periodo natalizio. "I nostri cittadini ci chiedono informazioni sul progetto –affermano gli amministratori- ma prima di questo passaggio era necessario superare tutto l'iter amministrativo all'interno dei consigli comunali. Ora i tempi sono maturi e nelle prossime settimane saremo a disposizione dei censiti per illustrare il progetto attraverso incontri pubblici e altre iniziative utili a comprendere meglio ma anche a stimolare un confronto che, mai come in questo caso, riteniamo importante e doveroso". La lettera illustra, in termini riassuntivi, il progetto che porterà alla nascita del "Comune di Predaia": la collocazione degli uffici, la riorganizzazione del personale, la qualità attesa per i servizi comunali, la riduzione del numero e del costo degli amministratori, i contributi regionali a sostegno della fusione, il maggior peso politico del Comune Unico, la riduzione delle spese ordinarie.
Ma i sindaci insistono soprattutto sulle motivazioni che caratterizzano questo storico passaggio: "Le forze economiche della società civile (contadini, artigiani, operatori commerciali, pubblici esercizi) hanno imparato da tempo a unire le loro forze per difendere i loro diritti e il loro ruolo sociale. Anche gli enti pubblici sono chiamati a cogliere i profondi cambiamenti intervenuti nella nostra società negli ultimi cinquant'anni, rimettendo in discussione modelli ormai superati. La riduzione delle risorse statali/provinciali non può essere compensata da un aumento della tassazione a livello locale, ma va affrontata con una razionalizzazione delle strutture organizzative dei comuni che determini una riduzione delle spese "improduttive" (politiche, burocratiche) a favore delle spese "produttive" (investimenti, strutture, servizi). Il costo dei servizi nei comuni piccoli è più alto rispetto a quello dei comuni più grandi e la qualità è decisamente inferiore. Spesso, nei comuni più piccoli, non viene neppure garantita la continuità dei servizi, quando il personale è ridotto a pochissime persone. In questo contesto generale, la proposta di unificazione dei comuni della Predaia è un progetto difficile e ambizioso, che accetta la sfida del cambiamento e si pone l'obiettivo di governarlo dal basso, anticipando in piena autonomia scelte che a breve potrebbero venire imposte dall'alto. In noi amministratori comunali è maturata la convinzione che, in un periodo di crisi e di forte riduzione delle risorse pubbliche, è necessario unirsi per avere più forza. Superata questa fase che ha coinvolto i consigli comunali, la parola spetta finalmente ai cittadini, detentori di una scelta storica per il nostro territorio e per le future generazioni. Saremo tutti noi, quindi, attraverso il referendum consultivo previsto per il prossimo aprile, a decretare con il nostro voto il risultato finale".
* Sindaco di Coredo