Trento, 7 luglio 2014. - di Paolo Serafini
Caro Direttore, secondo l'Assessore ai Trasporti Gilmozzi il "documento d'intesa" siglato fra Provincia, Trentino Trasporti e le "sottomesse" sigle sindacali è un risultato positivo per tutti. Aumentare la produttività dei lavoratori senza un centesimo di aumento e garantire l'affidamento in house fino al 2018 sarebbe un risultato positivo. Certo! Ma solo per chi trae interesse economico dall'affidamento. Ovvero alla lobby aziendale i cui compensi in tempi di spending review gridano vergogna e all'incredibile numero di impiegati (120, 1 ogni 9 lavoratore).
A pagare il prezzo di questo costoso carrozzone sono appunto gli autisti ai quali poco interessa che il trasporto pubblico locale vada in gara. Per l'autista infatti, tutelato da un contratto nazionale di lavoro, poco cambierebbe. Le cose invece cambierebbero per quella lobby e quella schiera che con l'avvento di un privato si vedrebbe dimezzata sia nell'organico che nei compensi.
Un'accordo di intesa che ha messo a nudo le potenzialità del sindacato che ha dimostrato di non avere alcuna parola in capitolo se non una fantozziana presenza e posizione di sottomissione politica. Spero solo che gli autisti aprano gli occhi, non si facciano come sempre "fottere" dalle lagnose e false melodie dei rappresentanti e convinti boccino al referendum tale spregevole intesa che va palesemente contro i loro interessi. Il comparto autisti (800) è il tronco di un'albero. E quando un'albero si deve tagliare solitamente si inizia dai rami. La dignità del lavoratore va difesa e l'ingiustizia politica protesa ad interessi di parte va contrastata. Il referendum è un'arma importante e decisiva.
Autisti fatevi valere se non volete essere schiacciati!