Aosta, 22 settembre 2014. - di Giancarlo Borluzzi
Caro Direttore, due premesse: quando vado a dormire l'unico suono che talora sento è quello dei grilli; inoltre, non credo di aver mai percorso via Losanna in Aosta dopo le sette di sera. Ma sugli schiamazzi notturni in genere e in questa via in particolare noto l'errato restringere il discorso a due soggetti, i residenti che legittimamente desiderano dormire in pace e i gestori di bar che aspirano a battere scontrini in barba a una libertà di batterli che per le persone civili termina dove inizia quella altrui di non subire fastidi. Si scorda così un convitato di pietra sulla cui esistenza non ci possono essere dubbi tra chi non fa l'eremita: la buona educazione, che comporta il rispetto del prossimo.
Bere nei dehors è lecito 24 ore al giorno se i regolamenti lo permettono, mentre schiamazzare non lo è in nessuna ora del giorno o della notte. Chi abita in zona ha diritto alla tranquillità, che sarebbe assicurata non dalla chiusura dei bar all'aperto, ma dall'educazione di tutti i loro frequentatori: è insensata l'equazione secondo cui il protrarre l'apertura di esercizi pubblici dovrebbe necessariamente comportare quegli schiamazzi che comunque andrebbero impediti dagli utilizzatori finali delle maleducazioni vocali, cioè dai battitori di scontrini.
Il problema è quindi mal posto perché chiunque può fare la notte bianca in via Losanna o altrove, purché emetta vocii di intensità sonora adeguata senza che l'esaltazione, causata dalla compagnia o da un alcol non retto ma assunto oltremodo in base a un puerile "bevo quindi esisto", spinga a comportamenti sconvenienti che in altre ore della giornata vengono invece tenuti al guinzaglio.