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Cia: "Pensiero unico? Io non ci sto!

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Rovereto: Sacerdote aggredito e ferito da un assaltoanarchico alla veglia di Trento, 6 ottobre 2014. - di Claudio Cia*

Signor Direttore, con la presente le invio una lettera che chiedo gentilmente possa trovare spazio sul suo giornale. Cordialità

Signor Direttore,

quanto successo in occasione della veglia delle "Sentinelle in Piedi" a Rovereto, come anche in altre città, rivela che il nostro è un silenzio che fa paura perché fa pensare e invita a pensare senza giudicare ed ostentare bandiere e ideologismi.

In occasione di ogni veglia siamo circondati da persone che ci insultano, ci minacciano, ci fanno passare per mostri, ci lanciano oggetti e ora sono arrivati anche alla violenza fisica. Tutto questo perché non vogliamo piegarci e non vogliamo conformarci alla lo mentalità. Ci vogliono distruggere il mondo dell'evidenza naturale per imporci quello prodotto dalla norma giustificando la stessa con presunte evidenze scientifiche di cervelli frullati funzionali al sistema e alla "biopolitica". Stiamo assistendo al preludio di una dittatura sottile che ha fatto del vittimismo un'efficace arma per imporre il silenzio delle coscienze e prendere il posto della ragione che produce argomentazioni razionali e del buon senso.

Ci vogliono appiattire al loro pensiero unico ma io non ci sto, e per questo continuerò ad essere lì in quelle piazze a vegliare in piedi ma sopratutto in silenzio..... costi quel che costi!

Cia:

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